Palazzo Ducale a rischio per i «botti»

I fuochi d'artificio del Redentore e di Capodanno fanno oscillare la facciata: ecco la relazione dello Iuav
Palazzo Ducale oscilla durante i fuochi di Capodanno
Palazzo Ducale oscilla durante i fuochi di Capodanno
PADOVA. La facciata di Palazzo Ducale che si affaccia sul Molo - quella in cui nel settembre del 2007 si staccò un pezzo di paramento lapideo, crollando al suolo e ferendo un turista - oscilla orizzontalmente di circa 2 millimetri, a Capodanno, quando ci sono i "botti", piuttosto che al Redentore. Un fenomeno importante, presentato ieri al convegno dell'Iuav sui restauri a Venezia.


A presentare i primi risultati sul monitoraggio strutturale dei monumenti veneziani, è stato il professor Salvatore Russo, responsabile scientifico del Laboratorio di Scienza delle Costruzioni dell'Iuav. La facciata di Palazzo Ducale è da mesi sottoposta a un monitoraggio in continuo con sensori, per misurare proprio gli effetti delle onde sonore sulla statica del monumento sia in presenza di eventie rumorosi, come appunto ad esempio i fuochi d'artificio a Capodanno o al Redentore o le sirene delle grandi navi da crociera che percorrono il Bacino di San Marco, sia a causa di rumori «ordinari», come la chiusura giornaliera della Porta del Frumento, da cui entrano i visitatori del museo. Nel primo caso, come detto, l'oscillazione della facciata di Palazzo Ducale sarebbe di 2 millimetri, mentre nel secondo si fermerebbe a 0,2 millimetri. Ma è soprattutto il primo dato - come ha sottolineato Russo - a far riflettere, pur senza inutili allarmismi e a richiedere ulteriori approfondimenti, perché si tratterebbe di un movimento piuttosto importante della facciata.


E' invece ancora al palo lo stesso tipo di monitoraggio previsto per il Ponte di Rialto, di cui ieri è stato presentato il progetto, atteso da tempo. Si attende infatti ancora lo stanziamento del Comune - di circa 290 mila euro - per iniziare l'intervento del Laboratorio dell'Iuav sul Ponte, di cui oggi nessuno conosce esattamente lo stato di salute, proprio per la mancanza di questi dati, nonostante periodicamente le cronache registrino il distacco di qualche colonnina.


Anche il soprintendente ai Beni Architettonici e Paesaggostici di Venezia Renata Codello, nella prima giornatya del convegno A Venezia per Venezia - organizzato da Iuav, Soprintendenza e Corila e che si convcluderà oggi nel Salone del Piovego di Palazzo Ducale - ha sottolineato l'importanza delle indagini diagnostiche pere il restauro degli edifici veneziani. Le prime, però a venir «tagliate» sul piano della spesa per la scarsità di fondi.


L'architetto Codello ha anche difeso la Soprintendenza con il Comune dall'«accusa» di dare il via libera troppo fascilnmente ai cambi di destinazione d'uso di palazzi in alberghi. «Non è vero che sia così - ha sottolineato - ma è vero che il 90 per cento dei cambi di destinazioni d'uso riguarda edifici fatiscenti e dai seri problemi statici in cui di integro ci sono solo le facciate».Un no secco, infine alle sperimentazioni per il rialzo degli edifici su palazzi come quello dei Camerlenghi o chise come san Moisè. «Le sperimentazioni - ha sottolineato - sono possibili, ma non su edifici di questa importanza».

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