Palazzo Donà in vendita per 12 milioni

Polemiche per la decisione della Città metropolitana. Sambo (Pd): «Questa scelta va contro le indicazioni dell’Unesco»
Interpress/Mazzega Vitucci Venezia, 29.06.2015.- Comune di Venezia, Luigi Brugnaro presnta Giunta Comunale.- Nella foto Francesca Zaccariotto
Interpress/Mazzega Vitucci Venezia, 29.06.2015.- Comune di Venezia, Luigi Brugnaro presnta Giunta Comunale.- Nella foto Francesca Zaccariotto
Dodici milioni di lavori. 14 delibere e una raffica di interventi con i soldi del Patto per Venezia e con gli avanzi di cassa. La giunta ha approvato ieri una serie di interventi di restauro per strade, scuole e cimiteri del territorio comunale. Ma intanto la Città Metropolitana approva la vendita di immobili tra cui palazzo Donà-Balbi in Riva di Biagio, ex sede dell’Ufficio scolastico, per 12 milioni e mezzo di euro. «Avevo proposto un emendamento», dice la consigliera Monica Sambo (Pd) ma il sindaco mi ha detto che non meritavo risposta. Questa scelta va contro le indicazioni dell’Unesco di non vendere più patrimonio pubblico».


L’elenco degli interventi approvati ieri dal Comune è lungo, e comprende per le scuole lavori di rifacimento del tetto e degli intonaci, infissi e servizi igienici, abbattimento delle barriere architettoniche per 5 milioni e 250 mila euro. Interessate nel centro storico la scuola Morosini e la Manzoni, la Michiel e la Dante Alighieri. Per continuare gli interventi alla media Sansovino, ospitata a palazzo Jager in rio terà Barba Frirariol a Cannaregio, sono stati stanziati 850 milioni.


Due milioni e 100 mila euro invece per i restauri di scuole della terraferma. In alcune come la Foscolo e la Collodi di Favaro saranno anche rifatti gli esterni. 150 mila euro per rifare i centri cottura, a cominciare da quello centralizzato di Campalto, che ha gravi problemi alla copertura con infiltrazioni di pioggia. Quasi un milione di euro per rifare marciapiedi e asfalto di strade della terraferma a Favaro, Marghera, Chirignago. 800 mila euro per rifare la segnaletica stradale esistente nelle strade di Mestre Cifre importanti anche per l’edilizia sportiva. 900 mila per la riparazione delle palestre. 350 mila euro invece per i lavori ai cimiteri di Murano e Pellestrina. Saranno rifatti gli accessi, rendendoli a misura di disabile. Per i disabili anche i marciapiedi di via fratelli Bandiera a Marghera.


Arrivano i fondi del Patto per Venezia, dunque, l’accordo firmato nel novembre dell’anno scorso a Ca’ Farsetti dall’allora premier Matteo Renzi con il sindaco Brugnaro. «Oggi ci dà uno sfogo importante», dice l’assessore ai Lavori pubblici Francesca Zaccariotto, «per portare avanti interventi necessari su situazioni mai curate». Colpa delle amministrazioni precedenti? «Avrei voluto portarvi con noi durante il sopralluogo alle scuole», continua, «c’è veramente tanto da fare».


Ma se arrivano i fondi del Patto perché allora continuare nella politica della vendita degli immobili pubblici a Venezia per finanziare investimenti e interventi in terraferma?


«Abbiamo trovato un lungo elenco di alienazioni che non abbiamo fatto noi», risponde Zaccariotto, «adesso si tratta semmai di rendere appetibili a investitori quei beni, che in molti casi sono in condizioni davvero precarie». «Occorrerà anche», anticipa l’assessore, «pensare a razionalizzare le sedi del Comune che a Venezia sono sparse in molti edifici, spesso vetusti». Affitti che il Comune non vuole più pagare, centralizzando gli uffici nelle nuove sedi, al Tronchetto e in terraferma.


Un problema che però rischia di accelerare ancora le dismissioni di immobili pubblici e la loro vendita a privati, soprattutto nella città storica, dove il mercato risponde per la pressante domanda turistica.


Intanto il Comune usa i soldi del Patto e gli avanzi di cassa, ma anche i fondi delle alienazioni immobiliari, per riparare scuole e strade. Altri due milioni sono stati stanziati per la sistemazione degli «scoperti» delle scuole, parchi e giardini che dovranno essere radicalmente restaurati.
(a.v.)


©RIPRODUZIONE RISERVATA


Riproduzione riservata © La Nuova Venezia