Palazzo con due ascensori guasti A 80 anni sale sette piani a piedi

Case Ater di via del Bosco a Marghera: la ditta non li ripara perché avanza due anni di manutenzioni non pagate. Colpa degli abusivi che non saldano le spese condominiali: «Situazione degenerata»
Degrado nel complesso di via del bosco 35 a Marghera Catene
Degrado nel complesso di via del bosco 35 a Marghera Catene

MARGHERA. La situazione delle case Ater di via del Bosco a Catene si fa sempre più esplosiva, tra litigi pressoché continui, occupazioni abusive che ormai hanno raggiunto la percentuale record del dieci per cento e ditte incaricate dei lavori di manutenzione che si rifiutano di portarli a termine finché non vengono pagati gli arretrati.

E a farne le spese, come spesso accade, sono i più deboli e quelli che, regolari con affitto e fatture, pagano per colpe non loro. L’ultimo caso riguarda la famiglia di D.B., ottantenne che abita in un appartamento ai piani più alti di uno dei due “casermoni” di via del Bosco con il marito di 87 anni. «Abitiamo qui da trent’anni», spiega la signora. «I problemi sono andati rapidamente degenerando negli ultimi tempi. Mio marito è reduce da una operazione ed è tornato a casa dieci giorni fa bloccato su una sedia a rotelle: nessuno dei due ascensori del palazzo era funzionante, uno bloccato da mesi e l’altro, a quanto ci hanno riferito, reso inservibile da un atto di vandalismo».

I due operatori della Croce Verde che li accompagnavano sono stati dunque costretti a prendere in spalla l’anziano e la carrozzina e farsi duecentocinquanta gradini a piedi. «Non li ringrazierò mai abbastanza», conclude la signora, «ma dopo due settimane ogni volta che devo uscire per fare le spese o prendere le ricette sono costretta a fare cinquecento scalini tra andata e ritorno senza nemmeno sapere quando sarà tutto sistemato». Attesa che potrebbe protrarsi a lungo. «Abbiamo avvertito l’Ater», spiegano infatti dal Comitato Casa di via del Bosco, «delle problematiche degli ascensori e ci hanno detto chiaramente che la ditta incaricata non effettuerà più i lavori fino a quando non le saranno saldati i quasi due anni di interventi arretrati non pagati. L’amministratore dei condomini ci ha inoltre spiegato che, dato il numero di abusivi presenti nelle abitazioni che non saldano i conti, non ci sono soldi per la manutenzione, quindi per una soluzione bisognerà aspettare che Ater e ditta si accordino».

Intanto, a preoccupare sono soprattutto i dati relativi all’abusivismo. «Su centocinquanta appartamenti», spiegano ancora dal Comitato, «sono attualmente sedici quelli non a norma ed occupati da persone che non ne hanno i diritti e non pagano le spese. Tutto questo, ovviamente, va a scapito di quelli che invece vogliono legalità e vivere tranquilli».

Ma il problema, purtroppo, sembra estendersi invece che andare verso una soluzione: «Avevamo un giardino bellissimo nel cortile interno», conclude D.B., «ma anche qui il giardiniere si rifiuta di intervenire finché non sarà pagato. Rischiamo di perdere tutto.”

Massimo Tonizzo

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