Palais Lumière, l’avvocato di Cardin apre: «Che ne pensa il premier Letta?»

Forse uno spiraglio quello aperto da Sandro de Nardi, colui che ha comunicato la rinuncia dello stilista: «Ma il silenzio del governo è assordante»

VENEZIA. Per l’avvocato Sandro de Nardi, legale dello stilista Pierre Cardin che nei giorni scorsi ha comunicato la decisione di non proseguire con il ’Palais Lumierè a Marghera, sarebbe opportuno conoscere l’opinione sul progetto del presidente del consiglio Enrico Letta. «Ringrazio il Presidente Zaia - rileva De Nardi - per l’appello e per l’affetto che, ancora una volta, sta manifestando al Signor Cardin: lui, del resto, si è dimostrato sin da subito entusiasta del progetto; prendo atto poi della disponibilità della Regione da lui guidata a proseguire nell’iter amministrativo in tempi celeri per addivenire entro fine anno alla conclusione della Via». Tuttavia, prosegue, «mi preme sottolineare che, anche se così fosse, il grosso problema sarebbe pur sempre legato al ruolo che il Ministero per i beni culturali, tramite la Soprintendenza, sarebbe chiamato a giocare per la definitiva (e positiva) conclusione del procedimento. Al riguardo è francamente assordante il silenzio sinora tenuto sulla vicenda dai Ministri Ornaghi e Bray, sui quali grava la responsabilità politica di una singolare interpretazione che - per la prima (ed unica?) volta - è stata sposata dal dicastero da loro guidato».

Stando così le cose, sottolinea il legale, «sarebbe dunque opportuno conoscere l’opinione che nutre il Presidente del Consiglio dei ministri, Enrico Letta, su un progetto di tale portata: ciò in considerazione del fatto che, per Costituzione, egli è chiamato a dirigere la politica generale del Governo, a mantenere l’unità di indirizzo politico ed amministrativo, promuovendo e coordinando l’attività dei ministri». La decisione di Pierre Cardin è stata comunicata oggi anche ai rappresentanti del comitato ’Siamo Palais Lumierè che sono stati ringraziati dall’ing. Basilicati «per tutto ciò che hanno detto e fatto, con commovente e genuina partecipazione, per contribuire alla concretizzazione del progetto».

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