Palais Lumière, la Soprintendenza scrive a Ornaghi
Missili sulla Torre Cardin. Non bastavano gli esposti alla Procura presentati a Roma da Italia Nostra, gli appelli all’Unesco e al Quirinale firmati da grandi architetti. Adesso sul futuro del Palais Lumiere, il grattacielo alto 250 metri da realizzare a Marghera, si addensano nuove nubi: la Soprintendenza veneziana ha chiesto con una lettera al ministro dei Beni culturali Lorenzo Ornaghi di esaminare il progetto per esprimere il parere. Una mossa che potrebbe rallentare i tempi del progetto che sta molto a cuore a Regione, Provincia e Comune. Quest’ultimo ha già messo in bilancio 40 milioni di euro che Cardin dovrebbe sborsare per l’acquisto dei terreni, la Regione vede nel grattacielo «nuovo sviluppo».
Il sindaco Giorgio Orsoni ne ha parlato con il ministro Ornaghi, raggiunto a Padova a un convegno mentre parlava di paesaggio. «Gli ho chiesto cosa c’entra Marghera con la conterminazione lagunare», dice Orsoni. Che da buon avvocato fa anche balenare la possibile richiesta danni se il ministero dovesse causare ritardi per richieste ritenute «illegittime».
Ornaghi però su questa vicenda si è mostrato molto prudente, visto anche l’esposto depositato da Carlo Ripa di Meana e dal presidente nazionale di Italia Nostra Marco Parini. I due chiedono di indagare su presunte pressioni che sarebbero state fatte dagli enti locali e dal ministro per l’Ambiente Corrado Clini sull’Enac, in un primo tempo contraria all’edificazione di un edificio troppo alto sulla direttrice di atterraggio degli aerei.
Non ci sono soltanto le dimensioni, ma anche le ricadute sul territorio e la questione estetica. «Un gigante squarciato», l’ha definito Paolo Portoghesi, ex presidente della Biennale. Ma la macchina è lanciata. Il progetto elaborato dallo studio Altieri di Thiene - di proprietà dell’europarlamentare di Forza Italia Lia Sartori e dall’architetto Dario Lugato, lo stesso del nuovo hotel Santa Chiara a piazzale Roma e della mai nata villetta dell’ex ministro Brunetta a Torcello - non è ancora definito nei dettagli ma in tanti si sono già espressi favorevolmente. Dovrà ora superare l’esame di Impatto ambientale dal ministero dell’Ambiente con il parere espresso dalla Regione e dal presidente della commissione Via, il commissario straordinario del Passante e della Pedemontana Silvano Vernizzi. Che gli ambientalisti hanno accusato di conflitto d’interessi, essendo lui anche il dirigente dell’assessorato Infrastrutture retto da Renato Chisso. Giudizio sospeso, dunque. In attesa di vedere come finirà il contenzioso tra gli il ministero e Ca’ Farsetti.
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