Palacinema, dalla Sacaim ultimatum al Comune

L’impresa chiede il rispetto dell’accordo con l’avvio di progetto e lavori È pronta altrimenti a rifare causa a Ca’ Farsetti, chiedendo 18 milioni di euro
Di Enrico Tantucci

LIDO. Ultimatum della Sacaim al Comune per il nuovo Palacinema. Se la procedura non si sblocca rapidamente e all’impresa veneziana - recentemente acquisita dal gruppo friulano Rizzani De Eccher - non verranno affidati progettazioni e lavori del nuovo palazzetto per i congressi e il mercato del cinema, previsto nell’area del “buco”, la Sacaim è pronta a fare causa al Comune.

Iniziando con il reclamare i 18 milioni di euro di danni subìti che aveva già richiesto all’allora commissario straordinario al Palacinema Vincenzo Spaziante, che per tutta risposta aveva rescisso il conmtratto d’appalto con l’impresa impegnata sin dall’inizio nel cantiere del nuovo Palazzo del Cinema mai nato.

Ne era sorto un contenzioso tra impresa e Comune - che nel frattempo aveva ereditato le competenze di Spaziante - concluso poi con un accordo bonario tra le parti che Ca’ Farsetti aveva sottoscritto con il commissario straordinario di Sacaim, il professor Alberto Maffei Alberti.

L’accordo raggiunto allora prevede che in cambio alla rinuncia della richiesta di 18 milioni di euro di danni da parte di Sacaim, il Comune affidi all’impresa oltre ai lavori di chiusura del “buco” davanti all’ex Casinò, l’affidamento della progettazione di un nuovo “palazzetto” di dimensioni più contenute e la successiva esecuzione dei lavori.

Inoltre, nel medesimo atto, alla Sacaim viene anche riconosciuto un risarcimento per i costi sostenuti per il mantenimento e la messa in sicurezza del cantiere per i trascorsi quattro anni.

La condizione essenziale all’attuazione dell’accordo era costituita dall’effettivo reperimento da parte del Comune dei fondi necessari, attraverso la vendita dell’ex Ospedale al Mare. Cosa che il Comune ha fatto poco più di un mese fa, cedendo il complesso dell’ex nosocomio del Lido alla Cassa Depositi e Prestiti.

Per questo Sacaim ora chiede che il Comune rispetti l’accordo e passi rapidamente all’affidamento della progettazione all’impresa e all’esecuzione dei lavori. Anche perché l’impresa veneziana - alle prese con la crisi profonda del settore edilizio e la mancanza di commesse anche sul territorio - non può certo permettersi di tenere “a bagnomaria” un appalto importante come quello del nuovo Palazzetto del Cinema.

La palla, perciò, ora passa al Comune, che ha sostanzialmente fatto fino ad oggi un po’ di “melina”, per restare al gergo calcistico. Ha sì avviato il percorso partecipato per la progettazione della nuova area e quindi approvato il piano di recupero per essa, ma ora deve passare, appunto, ai fatti.

L’accordo raggiunto con Sacaim la vincola strettamente, ma l’impressione - ribadita anche da dichiarazioni recenti dell’assessore ai Lavori Pubblici Alessanro Maggioni - è che Ca’ Farsetti non disponga dei fondi necessari per l’intervento e li aspetti dal Governo e in particolare dal Ministero dei Beni Culturali, dopo le dichiarazioni “aperturiste” del ministro - probabilmente ancora per poco, visto il cambio di esecutivo alle porte - Massimo Bray. Per questo una nuova, possibile causa tra Comune e Sacaim sembra alle porte e certamente una nuova edizione della Mostra del Cinema, quella del 2014, con il “buco” residuo del cantiere ancora là, in bella vista.

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