Pala Expo, Ronsisvalle scarica Mattiazzo
MARGHERA. All’ombra dei 10 mila metri quadrati di cemento del Pala Expo Venice costruito da Condotte Immobiliare e chiuso, il mese scorso, dopo lo sfratto per morosità della società Expo Venice spa del dimissionario Giuseppe Mattiazzo e ancora alla ricerca di un nuovo gestore capace di valorizzarlo, si susseguono i colpi di scena che rasentano l’inverosimile.
Expo Venice spa è stata sfrattata per gli affitti e le bollette non pagate (circa 600 mila euro) e dal gennaio scorso non ha più pagato gli stipendi ai dipendenti, poi scaricati con un contratto di affitto di ramo d'azienda di Expo Venice spa alla società Venezia 4.0 del padovano Umberto Ronsisvalle. Quest’ultimo è ricercato da uno stuolo di avvocati che vogliono consegnargli ingiunzioni per i debiti lasciati da pagare in mezza Europa, a Padova (dove ha appartamenti per i quali non vengono pagate le spese condominiali tanto da essere stati messi all’asta) e anche a Venezia dove ha lasciato da pagare, tra l’altro, 10 mila euro che deve alla cooperativa taxisti.
Fatto sta che Ronsisvalle avrebbe dovuto salvare dal crack la società di Mattiazzo con il contratto d’affitto di ramo da’azienda e con la promessa di investire 3 milioni per poi rilevarla del tutto.
A tutt’oggi però questi investimenti non si sono visti e tra Ronsisvalle e Mattiazzo i rapporti sono tesissimi e arrivati ormai ad un punto di non ritorno. Lo dimostra la lettere inviata da Ronsisvalle ai soci di Expo Venice (tra i quali figurano anche la finanziaria della Regione Veneto con il 6,2% e altre società con piccole partecipazioni, come quella degli eredi Zacchello e la Scp di cui fanno parte anche Massimo Colomban e Gianni Vindigni di Tele Venezia). Umberto Ronsisvalle ha scritto una mail inviata a tutti i soci di Expo Venice spa in cui dice di essere a conoscenza che l’ad Giuseppe Mattiazo e anche il presidente Cesare De Michelis hanno dato le dimissioni dall’agonizzante Expo Venice spa. «Siamo rimasti molto sorpresi dall’inerzia dell'organo amministrativo che Mattiazzo presiede», scrive nella mail Ronsisvalle, «verso le nostre proposte che permetterebbero a nostro avviso di risolvere "in bonis" la difficile situazione di Expo Venice spa, attuando di conseguenza un piano importante di rilancio e sviluppo della stessa, senza che gli azionisti attuali abbiano a soffrire del suo fallimento».
«Vi chiediano quindi», prosegue Ronsisvalle, invitando i soci di Expo Venice spa a diventare azionisti al 10 % della sua Venezia 4.0, «di potervi incontrare con urgenza al fine di discutere in merito a tutto quanto esposto presentandovi ufficialmente la nostra proposta complessiva per il salvataggio di Expo Venice spa». Alla mail di Ronsisvalle nessun socio di Expo Venice spa - a quanto ci risulta - ha però risposto. In compenso gran parte di loro vorrebbe vedere e controllare lo stato del bilancio della società di Mattiazzo che, nei giorni scorsi - dopo una tesissimo cda - ha spedito a sua volta una mail ai soci, ad integrazione di una precedente nella quale non si parlava del bilancio consolidato del 2015.
«In relazione all'Assemblea ordinaria dei soci convocata presso la sede legale ed amministrativa di Expo Venice Spa sita a Venezia, Dorsoduro, 1648 per il 27 maggio alle ore 10, siamo ad integrare l'ordine del giorno (in cui era prevista, al punto1 dell’ordine del giorno, solo la discussione della nuova nomina di un consigliere, ndr) con il seguente punto: 2) Comunicazioni da parte dell'Amministratore Delegato sullo stato di crisi aziendale e sui possibili riflessi sulla continuità di gestione; 3) Affitto azienda e possibili soluzioni alternative; 4) Varie ed eventuali. Si ricorda che in ottemperanza a quanto stabilito dall'art. 2372 C.C. la rappresentanza non può essere conferita né ai membri degli organi amministrativi o di controllo né ai dipendenti della società».
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