«Pagato un centesimo a Equitalia per interessi su vecchi debiti»
MESTRE. Per fortuna l’ha presa bene, con una risata. Anche perché, alla fine, quel centesimo di euro richiesto dall’operatrice di Equitalia, non lo ha pagato la contribuente di Marghera che si era presentata allo sportello di via Torino per dilazionare il pagamento del bollo auto, bensì la stessa dipendente della società di riscossione.
«Avevo dieci euro in tasta e nessuna monetina e la signorina, gentilissima, si è offerta di mettere quel centesimo. Io, però, continuo a chiedermi come chiedano il pagamento di un centesimo di euro di interesse su vecchi debiti, saldati nel 2008 e che mi sono costati un debito che continuerò a pagare per i prossimi cinque anni e pure un matrimonio organizzato al risparmio».
A raccontare l’ennesima disavventura con Equitalia è Anna Guarinoni, giovane signora di Marghera, che ha saldato il conto da un centesimo il 24 ottobre scorso e mostra la ricevuta di pagamento.
«Mi sono presentata da Equitalia per chiedere la dilazione del pagamento del bollo auto da 328 euro. Ma, visto che avevo una posizione aperta per altri bolli auto che non risultavano pagati e contestati a mio marito e relativi agli anni Novanta, mi è stato chiesto di pagare un centesimo di euro. Eppure io ho saldato tutto il debito, che se nel 2003 ammontava a 2.600 euro, nel 2008 era salito a 13 mila e 740 euro e ho dovuto fare debiti per pagare tutto. Da allora, ho imparato la lezione e ogni volta che mi arriva una richiesta di pagamento da Equitalia, io dilaziono tutto. Stavolta però per consentire la dilazione del pagamento mi è stato chiesto di versare un centesimo», racconta la signora, mostrando la ricevuta. Anna Guarinoni spiega che senza quel pagamento non avrebbe di fatto potuto ottenere di pagare a rate la cartella da poco più di 300 euro per il bollo auto, l’ultimo contestato. Tra Equitalia e la Guarinoni il contenzioso sui vecchi bolli è andato avanti per anni. Ma alla fine ha dovuto pagare. «Ci siamo affidati ad un legale ma è stato difficile e non avevamo più le ricevute dei bolli degli anni Novanta, finite chissà dove. Noi speravamo fossero prescritti, e invece...».
Pronta la replica di Equitalia Nord Spa che spiega, attraverso il proprio ufficio comunicazione, che «la rateizzazione, per prima cosa, non è subordinata affatto al pagamento di quel centesimo di euro, che rappresenta una richiesta che serve esclusivamente a fare pulizia nella posizione del centribuente riportandola a quota zero. Un modo per effettuare una pulizia formale della posizione». Richiesta, ci viene spiegato, che «viene comunicata dall’operatore che è tenuto ad informare il cittadino di eventuali altre posizioni debitorie pregresse». Situazioni che si affrontano con ragionevolezza, dicono da Equitalia dove sanno bene che però il fastidio del contribuente è sempre in agguato. L’operatrice dello sportello, dopo aver comunicato ad Anna Guarinoni la necessità di pagare quel centesimo di euro per chiudere la pratica, alla fine la monetina l’ha messa lei. Una gentilezza, evidenziata dalla stessa Guarinoni, che però non toglie il fastidio della signora di Marghera di fronte ad una burocrazia che chiede pagamenti, è proprio il caso di dirlo, al centesimo. E non si tratta di casi isolati. Nei mesi scorsi ha avuto risalto la disavventura di un pensionato Inps, chiamato a restituire un cent della sua pensione.
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