«Pagate le lezioni on line» docente vince in tribunale
L’Accademia delle Belle Arti dovrà liquidare i compensi spettanti per le ore che un professore ha impiegato per gestire un forum e altre attività correlate
VENEZIA 20060325 INAUGURAZIONE ANNO ACCADEMICO DELLA SCUOLA SUPERIORE ARTISTICA, . in foto il cortile ACCADEMIA BELLE ARTI AL'EX CONVENTO SANSOVINIANO DEGLI INCURABILI (INTERPRESS/InterPress ) Accanto, il direttore della Accademia di Belle Arti di Venezia. A sinistra, il cortile dell'Accademia
VENEZIA. Non ci sono solo le ore di didattica frontale in aula, ma anche quelle per la didattica on line, ovvero per preparare i materiali fruibili dagli studenti sul web, per gestire un forum nel quale si discute delle tematiche del corso, per caricare nell’apposita piattaforma i risultati delle prove e degli esami. Anche la didattica on line richiede tempo ed energie e quindi va adeguatamente remunerata. Lo ha stabilito la giudice del lavoro Anna Menegazzo nella causa di lavoro intentata da un docente dell’Accademia delle Belle Arti di Venezia contro la stessa Accademia. Il professore chiedeva il riconoscimento anche di questo tipo di impegno, oltre che di quello in aula nell’ambito dei cosiddetti “corsi Pas”, ovvero Percorsi abilitanti speciali dell’Accademia.
Il docente lamentava «di essere stato retribuito solo per le ore di lezione frontale svolte, senza alcuna valutazione ai fini retributivi delle ore impiegate in attività didattica on line, pur prevista come obbligo accessorio dell’incarico». Stando al regolamento interno, tale attività dovrebbe essere pagata 50 euro all’ora per un massimo di 9mila euro all’anno.
L’Accademia delle Belle Arti si era costituita in giudizio sostenendo che «l’incarico conferito riguardava un determinato numero di ore e che il ricorrente aveva accettato l’incarico e di conseguenza anche il compenso». Nel corso del procedimento è stato accertato come l’incarico iniziale fosse di 28 ore di insegnamento in aula, poi portato a 56 ore. E che alla fine le ore di lezione frontale erano state 60. Su questo punto il docente non aveva avuto nulla da eccepire. Quanto invece all’attività on line, il professore aveva spiegato di aver dovuto predisporre materiale fruibile sul web dagli studenti, sia come supporto didattico che come recupero delle ore di lezione perse, ma anche per gli elaborati di verifica. On line era attivo anche un forum di contenuto didattico.
«Non vi è dubbio che il ricorrente, per l’espletamento delle attività on line, abbia impiegato tempo supplementare rispetto alle ore di lezione frontale», scrive la giudice nella sentenza, «La mancata erogazione di un compenso ad esso connesso confligge con le previsioni del regolamento dell’Accademia». La giudice ha proceduto a una quantificazione delle ore di didattica on line pari al 30% delle ore di lezione frontale. L’Accademia delle Belle Arti è stata quindi condannata a versare 900 euro al docente.
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