Pagano i corsi ma la scuola chiude 300 studenti si sentono truffati
Stavano frequentando corsi d’inglese, pagando fior di quattrini, ma sono rimasti a bocca asciutta. La Direct English di galleria Teatro Vecchio ha temporaneamente chiuso i battenti senza preavviso, lasciando “a piedi” circa 300 studenti che si erano iscritti ai corsi anticipandone il costo. In tanti si sono rivolti all’Adico (Associazione difesa consumatori) che ha già incontrato alcuni rappresentanti delle persone che venerdì scorso si sono trovate sulla porta questa comunicazione: «Gentile studente, siamo costretti a comunicarti, con vivo dispiacere, la momentanea interruzione del normale svolgimento dei corsi presso la nostra sede. Tale sospensione è dovuta alla sopravvenuta necessità di provvedere a una ristrutturazione interna aziendale; perciò, in attesa di tale risoluzione, le attività didattiche sono provvisoriamente sospese. Ci scusiamo con te per il momentaneo disagio arrecato. Sarà nostra premura informarti al più presto della ripresa delle lezioni e della attività didattiche. Tutti i corsisti hanno provato a telefonare al numero dell’ufficio: risponde una segreteria che ripete in italiano e in inglese gli orari di apertura. L’ufficio legale dell’Adico sta studiando come recuperare i soldi investiti dai corsisti, cifre che possono arrivare anche a centinaia di migliaia di euro, dato che molti iscritti alla scuola di inglese hanno prenotato corsi anche per più anni (c’è chi ha speso anche 4 mila euro anticipati per 28 mesi di lezioni ).
Nella sede di galleria Teatro Vecchio fino a settembre c’er« il Wall Street Institute. Da settembre è subentrata la Mestre Direct English, marchio in franchising gestito dalla Education srl. La scuola ha venduto centinaia di corsi, concedendo la possibilità di appoggiarsi a una finanziaria per pagarli. Le lezioni sono proseguite fino a venerdì scorso avvalendosi di persone competenti, come riferiscono i diretti interessati. Da venerdì la scuola è vuota, i dipendenti sono a casa e gli iscritti si ritrovano senza corso, tanto che ieri sera si sono dati appuntamento davanti alla sede per guardarsi in faccia e hanno creato pure un gruppo su WhatsApp.
La direzione centrale della Direct English spiega che «la scuola di Mestre è gestita da una società autonoma rispetto alla nostra, che in virtù del recente accordo utilizza il marchio Direct English all’interno della propria struttura…Il nostro intervento richiederà necessariamente un periodo di tempo la cui durata al momento non siamo in grado di quantificare». «In questi giorni stiamo ricevendo decine di chiamate di persone che hanno già pagato», spiega Carlo Garofolini, presidente dell’Adico. «Il nostro ufficio legale ha raccolto informazioni tramite due iscritti ai corsi di inglese che hanno già sborsato alcune migliaia di euro per le lezioni. Le persone coinvolte dovrebbero essere circa 300, quindi se si tratta di una truffa, è una truffa da centinaia di migliaia di euro. Abbiamo ricevuto telefonate di persone disperate, che si trovano a pagare una rata simile a quella del mutuo per corsi interrotti o mai cominciati». Marta Artico
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