Paga un’analisi medica arriva il sollecito dell’Asl

San Donà. La vittima dell’inghippo è l’ex consigliere comunale Marina Alfier «Gli esami di laboratorio devono essere saldati quando si ritira il referto»

Paga una prestazione di laboratorio, ma arriva un sollecito, ora contestato, all’Asl 10. A denunciarlo è Marina Alfier, già consigliere comunale e molto attiva nell’ambito dei problemi della sanità. Alfier ora mette in discussione il sistema dei solleciti di pagamento da parte dell’azienda. «Il 27 aprile», ricostruisce la vicenda, «ho portato materiale da analizzare in un reparto e mi viene consegnato il modulo per il ritiro referto per il 29 maggio. Il 25, qualche giorno prima della scadenza, mi reco al Cup, centro unico prenotazioni, a vedere se per caso l’esito fosse pronto. Lo era e quindi ho pagato al Cup i 46 euro di ticket e ritiro il referto. Qualche giorno fa ho ricevuto un sollecito da parte del recupero crediti dell’ Asl 10, sollecito che era datato 16 maggio. Mi è stato chiesto di pagare la prestazione del 27 aprile. Ho risposto che il ticket era stato pagato il 25 maggio e fatto notare che i tempi di consegna del referto in anatomia patologica non sono inferiori ai 30 giorni, ragion per cui ho pagato al momento del ritiro del referto».

La risposta non ha soddisfatto Alfier, che ha evidenziato seri dubbi su questi procedimenti che hanno sollevato diverse altre lamentele in città con riferimento ai pagamenti di visite e prestazioni pregresse.

«Loro dicono», prosegue Alfier, «secondo una non ben identificata normativa regionale, le prestazioni vanno pagate anticipatamente. Ho risposto dicendo che non mi risultava assolutamente. Ho anche chiesto il numero della legge regionale che citano, ma non ho avuto alcuna risposta. Rammento che nessun operatore di sportello mi ha detto di pagare anticipatamente la prestazione pertanto ritengo che sia una pura invenzione di chi mi ha risposto. Non vorrei che», conclude amareggiata, «fossero mandati solleciti in forma massiccia nella speranza che qualcuno non riesca a dimostrare il pagamento, o abbia smarrito la ricevuta o anche distrattamente paghi un’altra volta».

Nei giorni scorsi un’altra donna di San Donà ha denunciato il fatto di aver dovuto pagare 60 centesimi per una prestazione, con spese postali di 1 euro e 20 e poi un euro di bollettino postale. Doveva pagare 60 centesimi e alla fine sono stati pagati complessivamente 3 euro. L’Asl 10 ha sempre precisato che ci sono leggi precise da rispettare nelle varie forme di pagamento».

Giovanni Cagnassi

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