Padri separati, arriva a Strasburgo in bici
CHIOGGIA Percorre 1.064 chilometri in bici, da Venezia a Strasburgo, per accendere i riflettori sulla situazione dei “padri separati” e la difesa dei loro bambini. Lui è Gabriele Fabris, sangue chioggiotto, anche se vive da poco nel vicentino: dopo l’impresa, che non è solo sportiva, lo hanno ribattezzato il “padre spartano”, anche perché è partito all’avventura, senza nulla nel bagaglio se non la sua storia, simile a quella, fatta di disperazione e speranza, di altri 5 milioni di padri separati in Italia, che lottano per vedere riconosciuti i loro diritti e quelli dei figli negati.
Fabris, 43 anni, due figli di 5 e 9 anni, è partito l’11 settembre da Venezia, attraversando in sella alla sua bicicletta Italia, Svizzera, Germania e arrivando nei giorni scorsi a Strasburgo, dove ha portato direttamente all’Europarlamento la causa dei padri separati in Italia. Ogni anno 150 di loro arrivano a togliersi la vita, in Europa sono tremila e l’80% continua a vivere sotto la soglia di povertà, rovinati dalla separazione e provati dalla discriminazione tra genitori. Durante la sessione plenaria dell’Europarlamento Fabris ha incontrato il segretario della Lega Matteo Salvini e il suo vice Lorenzo Fontana, con il neo europarlamentare Angelo Ciocca, che in sede Ue hanno rilanciato la battaglia.
«La legge sull’affidamento condiviso c’è, è la 54 del 2006, ma ad oggi è nei fatti inattuata», spiega Fabris, che ha documentato l’impresa attraverso la pagina Facebook “Daddy’s pride on bike”, raccontando tappa per tappa il suo viaggio. «Ho scelto di partire senza niente, neanche la mappa, volevo la mente libera», continua il papà-ciclista, «quello che ho risparmiato l’ho donato e, grazie al cuore generoso di tante associazioni e privati, abbiamo aiutato anche i bimbi di Amatrice e rilanciato la raccolta firme per sostenere la proposta di legge che mira a classificare come malattia invalidante la fibromialgia».
Insomma, nella sua avventura sulle due ruote Fabris ha fatto il pieno di energia e solidarietà. Un viaggio dal valore altamente simbolico: «Sono partito da Venezia perché è la città dell’amore e non c’è amore più grande di quello di un padre per suo figlio. E ho scelto la bici, perché è fatta di due ruote ed equilibrio: credo che i bimbi abbiano bisogno dell’equilibrio di due genitori». «C’è una legge approvata dal Parlamento, che va attuata», ha detto Fontana, «gli interessi non possono prevalere sul bene dei bambini: a separarsi sono i genitori, non i figli».
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