Padova, colpita in testa dalla lapide della tomba di sua figlia

La lastra di marmo si stacca dal loculo e piomba sulla donna, ferendola al viso Il marito dai carabinieri: «Avevo avvisato il Comune che la pietra non era fissata»

MESTRINO. La pesante lapide di marmo della tomba della figlioletta le è caduta addosso, rompendole il viso. Brutta avventura per Caterina Savio, 68 anni, che ieri mattina è finita al Pronto soccorso dopo essere stata centrata in testa dalla lastra marmorea della tomba della figlioletta cui stava cambiando i fiori in cimitero.

Un episodio che probabilmente si poteva evitare, dal momento che il marito conferma di avere segnalato già da diverso tempo che la pietra non era fissata bene. «Ero andato in municipio alcune settimane fa», racconta Dino Turetta, il marito della donna, «ma la burocrazia è lunga, a quanto pare, e nessuno era ancora intervenuto. Adesso mi chiedo se non sia arrivato il tempo di fare dei controlli in tutto il cimitero della frazione di Lissaro, dove è sepolta mia figlia, per vedere se non ci siano altre lapidi malferme. Fortunatamente quella caduta addosso a mia moglie si trova sulla seconda fila, quindi ad altezza uomo. Se cadesse invece una lastra da più in alto, mi domando che fine farebbe il poveretto che malauguratamente dovesse essere sotto. Intanto io ho segnalato l’episodio ai vigili e ai carabinieri».

La signora Caterina Savio ieri mattina era andata a messa presto nella chiesa di Lissaro ed era passata a cambiare i fiori nella tomba della sua figlioletta, morta dopo pochi mesi dal parto, per delle complicazioni avute alla nascita. Sono passati trent’anni, ma i genitori vanno sempre a tenere in ordine la tomba in cui riposa la loro piccina.

«I fiori glieli avevo preparati io», continua il signor Dino, «ed è uscita diretta al cimitero. Ha tolto i fiori secchi, appoggiandoli per terra per mettere nel vaso quelli freschi. Aveva la testa calata e, fortunatamente per lei, era un po’ discosta dalla parete, altrimenti sarebbe stato peggio: la lastra le sarebbe caduta dritta sul capo. Sta di fatto che, avendo la testa china, non si è accorta che il marmo si era sganciato e le stava cadendo addosso e quindi non ha fatto in tempo a spostarsi o a ripararsi con la mano. Ha una ferita alla fronte e una al naso». Il colpo forte l’ha semi-tramortita, stava per svenire: la presenza di altre persone è stata provvidenziale.

L’hanno soccorsa, chiamando un’ambulanza con il cellulare e avvertendo il marito. Medicata al Pronto soccorso, i medici l’hanno sottoposta a una tac e l’hanno tenuta in osservazione, per assicurarsi che non vi fossero ematomi cerebrali. Resta il fatto che l’incidente poteva avere conseguenze molto peggiori, ma soprattutto che probabilmente poteva essere evitato.

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia