Ospedale unico dell’Asl 10 Leo contro il Pd: «Decidete»
«Ormai nel Pd non sanno neppure di cosa parlano». È ancora scontro in maggioranza tra il vice sindaco, Oliviero Leo, e il Partito democratico, che con il segretario David Vian ha nuovamente preso posizione contro l'ospedale unico, denunciando piuttosto lo smembramento in atto dei reparti tra San Donà e Portogruaro, criticando anche il trasferimento del Cup, centro unico prenotazioni, dal primo di settembre in piazza De Gasperi a San Donà.
Vian ha rotto il silenzio su una questione ancora apertissima evidenziando le innegabili perplessità del suo partito. Se il sindaco, Andrea Cereser, non si espone troppo, e neppure gli assessori, lo fa la politica che alimenta l'ennesimo dibattito infuocato.
Leo, che è vicesindaco con la sua lista civica di centrodestra al momento slegata dai partiti e seconda gamba della maggioranza, si ribella. «Vian non sa di cosa sta parlando, non ricorda il voto in Consiglio comunale e la delibera votata all'unanimità sull'ospedale unico. C'è sì prevista la sospensione delle schede quando sarà individuato il sito per l'ospedale unico, e questo avverrà a breve. Non vogliamo che gli equilibri loro interni al partito ci facciano perdere una grande occasione a spese della cittadinanza. Lo spostamento del Cup non vuol dire nulla. Il ticket si pagherà sempre in ospedale, non ci sarà alcun via vai tra l'ospedale e piazza De Gasperi, ma solo più ordine. Loro sono il partito del no, sempre no: al Passante, al Mose, alla superstrada per il Mare. Prendano esempio da Renzi invece che è al governo e decide».
Il nuovo presidente della Conferenza dei sindaci per la sanità, il sindaco di Caorle, Luciano Striuli, ha adesso preso il testimone e dovrà riunire presto il direttivo e gli altri organi per affrontare la questione ospedale unico assieme ai vari primi cittadini del territorio.
La Cgil metropoliana con Roberto Montagner ribadisce nuovamente di essere contro l'ospedale unico. «È un percorso fallimentare», dice, «con il project financing o come lo si chiami. Abbiamo tre ospedali e la casa di cura Rizzola, ci devono spiegare ancora cosa significhi ospedale unico in questo contesto. Abbiamo fughe verso il Friuli che rappresentano quasi un quarto ospedale da mantenere. La nostra Asl è al 16esimo posto in Veneto, sottofinanziata, senza contare che siamo in deficit di almeno 200 unità di personale che servirebbero per garantire un servizio alla comunità. Di questo dobbiamo discutere prima di tutto e senza perdere altro tempo prezioso in chiacchiere».
Giovanni Cagnassi
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