Ospedale, tutti i trucchi per non pagare il park

Bici, soste selvagge in zone vietate e lunghe passeggiate dall’Auchan verso l’Angelo

ZELARINO. In tempi di crisi economica, si sa, anche pochi euro possono fare la differenza nel portafogli. Ecco che la volontà di risparmiare ha ingegnato non poco i mestrini, alle prese con il pagamento del parcheggio all’Ospedale dell’Angelo. In passato non erano mancate le proteste da parte di addetti ai lavori, parenti dei pazienti ricoverati e utenti alle prese con visite ed esami. Ora ci si ingegna per aggirare l’ostacolo. Ci sono i mezzi pubblici di Actv, ma il campionario di alternative è variegato.

Chi abita a Zelarino o chi fisicamente è un po’ più atletico, sceglie senza dubbio la bicicletta, tanto che il parcheggio a pagamento a quel punto diventa un non problema, nonostante fino a qualche mese fa siano state parecchie le biciclette rubate fuori e anche dentro l’area di sosta dell’ospedale, nonostante le telecamere a circuito chiuso e la sorveglianza. Le soluzioni per le auto sono almeno quattro. Nel primo caso, quando un parente può fare da autista, il passeggero viene accompagnato fino all’ingresso, quindi l’auto esce e ritorna quando serve. In certi casi l’area di “attesa” è a lato della rotatoria che immette al Padiglione Rama. Lì, a volte, si possono notare anche 4-5 auto per volta con la persona a bordo che aspetta leggendosi un libro o un giornale. In pochi si azzardano a lasciarla lì chiusa, perché c’è il divieto di sosta.

Divieti di sosta, che sono arrivati anche in via Pionara, ai lati del sottopasso di via Paccagnella, altra zona di parcheggio “selvaggio”. Le multe sono ora in agguato.Più spesso le auto vengono lasciate sul lato opposto della rotatoria, accanto all’autolavaggio. Molti, anche dipendenti ospedalieri, posteggiano all’Auchan e se la fanno a piedi fino in ospedale. Infine c’è chi parcheggia l’auto al cimitero di Zelarino, estrae dal portabagagli una piccola bici pieghevole e pedala per alcune centinaia di metri fino all’Angelo. «Ho la pista ciclabile, e per andare a trovare un mio parente ricoverato è il metodo che reputo migliore, così faccio anche un po’ di movimento», confessa con un sorriso Marco Berciato. «Non sono il solo, ma non vedo perché pagare tre euro ogni volta quanto posso sfruttare altre soluzioni». Se è vero che i primi venti minuti di sosta sono gratuiti all’Angelo, giusto per carico e scarico, superato questo minutaggio nel park gestito dall’Apcoa è previsto un costo di 3 euro l’ora o frazione di ora, fino a un massimo di 18 euro al giorno. La tariffa interna, invece, per il personale, è di 1 euro l’ora o per frazione di ora, fino a un massimo di 6 euro al giorno.

Simone Bianchi

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