Ospedale, sequestrata l’area dell’incendio
VENEZIA. Sono stati posti sotto sequestro ieri mattina dai vigili del fuoco l’ultimo piano e il sottotetto dell’area dell’ospedale civile interessata dall’incendio divampato mercoledì sera. Non sono invece stati oggetto di sequestro il piano terra e il primo piano, sedi rispettivamente, del servizio di dialisi e del laboratorio, danneggiati dall’acqua - fortunatamente dolce, perché è stata usata la rete interna, di cui è scoppiato anche un tubo - ma non dalle fiamme divampate nell’edificio.
Il sequestro dell’area è necessario per ricostruire da dove si siano propagate le fiamme e soprattutto quali siano state le cause. Al momento si tende ad escludere l’ipotesi dolosa, come ha spiegato già nel sopralluogo di giovedì il sostituto procuratore aggiunto Adelchi D’Ippolito. «Siamo nella fase della definizione della dinamica dell’incendio», spiega il vice comandante dei vigili del fuoco di Venezia, Massimo Barboni, «perché anche se sembra abbastanza chiaro che le fiamme sono partite tra il sottotetto e la stanza d’angolo vicina al campanile e ora si tratterà di capire perché». Le ipotesi restano quelle circolate già mercoledì, dal guasto a un quadro elettrico ancora parzialmente in funzione alla presenza di qualche senzatetto, entrato nei locali per trovarvi riparo, che possa aver dimenticato una sigaretta accesa. Inoltre da una prima verifica la staticità della palazzina colpita dalle fiamme - i danni ammontano a un milione di euro - non risulta compromessa. Nel frattempo ai primi due piani continua il lavoro per ripristinare i laboratori e diminuire i disagi agli utenti.
Ieri mattina c’è stata una nuova riunione coordinata dal direttore generale Giuseppe Dal Ben con i responsabile delle aree tecniche e sanitarie. Nel laboratorio di analisi, al primo piano, sono tutti al lavoro per ripulire le stanze e per riavviare le attrezzature tecniche con l’obiettivo di rimetterle in funzione quanto prima. Nel frattempo i campioni raccolti al Centro prelievi - regolarmente aperto - vengono inviati al laboratorio di Mestre. A supporto c’è anche il laboratorio delle Malattie infettive, disponibile per l’analisi biomedica, la conta dei globuli rossi e bianchi e delle piastrine. Per ciò che riguarda invece il servizio di Dialisi, al piano terra, i pazienti che si devono sottoporre a dialisi vengono indirizzati al’ospedale Dell’Angelo, nel distretto di via Cappuccina - sempre a Mestre - o al Lido, a seconda delle preferenze dell’utente. La direzione ha anche fatto alcune verifiche sugli spazi dismessi pochi mesi fa e che non presenterebbero segni di degrado. «L’accesso a questi spazi è interdetto, i locali sono custoditi e messi in sicurezza», fa sapere l’azienda, «con gli impianti in sicurezza e secondo le norme e controllati da sistemi antincendio».
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