Ospedale, il Pd chiede chiarimenti a Bramezza

Jesolo. Il capogruppo Mengo vuole sapere a che punto siano le due delibere «La privatizzazione sarebbe considerata dalla città un’usurpazione dei diritti»

JESOLO. Ospedale di Jesolo, ora la questione è se sarà pubblico o privato. Che possa diventare un grande polo riabilitativo, con importante pronto soccorso, è ormai assodato, ma resta il problema della gestione. Il Pd di Jesolo invoca chiarimenti a breve e si rivolge al direttore generale dell’azienda sanitaria dopo che è stato affossato il progetto di ospedale unico e si punta su due ospedali potenziati, San Donà e Portogruaro, e poi Jesolo.

«Definito dal governatore Zaia, così come sostenuto dal Pd, l’assetto sanitario del Veneto Orientale», premette il capogruppo del Pd di Jesolo, Damiano Mengo, «con il mantenimento degli ospedali di San Donà e Portogruaro e quello di Jesolo come struttura riabilitativa a tutto campo, chiediamo a Carlo Bramezza a che punto siano le due delibere regionali a sua firma, ossia la 274 del 3 aprile 2014 e la 711 del 14 agosto dello stesso anno. Nella prima, per mettere a norma l’ospedale di Jesolo e riqualificarne un’ala, il direttore Bramezza ipotizza di vendere un terreno di pertinenza dell’ospedale stesso ricavandone ben 26 milioni di euro. Mentre la seconda, con una insolita procedura in due fasi, si immagina una società mista pubblico-privata, in cui al privato viene affidata la gestione dell’intero nosocomio per un triennio e al termine del quale, se la gestione fosse positiva, al privato passerebbe l’intera proprietà dell’ospedale pubblico, trasformato a quel punto in una struttura privata accreditata. E magari in futuro non sappiamo in cos’altro. «Ci pare doveroso, a questo punto», conclude Mengo, «chiedere precisi chiarimenti sul percorso di entrambe le delibere, alla luce del nuovo stato di fatto. Fermo restando che la proprietà pubblica del proprio ospedale è ancor oggi considerata dagli jesolani un diritto inalienabile».

Resta aperta la questione della casa di cura Rizzola a San Donà che potrebbe essere il quarto ospedale. Il vicesindaco, Roberto Rugolotto ha precisato che la posizione di Jesolo è che la Rizzola diventi un ospedale di comunità e che gli ospedali convenzionati siano solo tre. E attacca Daniele Bison che dal Consiglio lo aveva incalzato attendendolo provocatoriamente in piazza per le proteste contro la Rizzola.

«Aspettavamo e ci auguravamo che fosse più presente, anche in piazza se necessario, l’esclusiva, fantomatica lista elettorale, “difendiamo l’ospedale”». Sembra, invece, eclissata dietro il promesso polo riabilitativo, voluto e scritto nelle schede anche su proposta ampiamente motivata dei consiglieri regionali di minoranza. Continuiamo a sostenere la piena realizzazione del polo con la dotazione, accanto all’eccellenza delle professionalità e dei posti riabilitativi attivati a Jesolo, delle infrastrutture necessarie a dare i servizi riabilitativi a beneficio dei residenti».

Giovanni Cagnassi

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