Ospedale Civile declassato: «Ci sarà la fuga dei medici»
VENEZIA. Al momento l’Ospedale Civile di Venezia è stato declassato solo a livello nominale, diventando un presidio di base.La bufera suscitata dall’approvazione, da parte della giunta regionale, delle nuove schede sanitarie, ha suscitato un’ondata di proteste. Per tutta risposta, Regione e Uls assicurano che non ci saranno tagli né ai reparti né ai servizi.
Ma il timore che avanza, ora, è che il declassamento dell’ospedale Civile possa aprire la strada a futuri ridimensionamenti. Lo dice chiaramente il presidente dell’Ordine dei medici Giovanni Leoni, auspicando che le rassicurazioni dell’assessore regionale alla sanità Manuela Lanzarin trovino riscontro nei fatti.
«Dal punto di vista politico -spiega Giovanni Leoni- sarebbe utile avere una classificazione riconosciuta in maniera tale che nei prossimi 5-10 anni non si assista a un ulteriore declassamento strisciante, pezzo dopo pezzo, fino a una riduzione significativa dell’offerta sanitaria».
Il timore è che il declassamento sia il primo tassello di un percorso che nei prossimi anni potrebbe portare a un depotenziamento dell’offerta sanitaria dell’Ospedale civile, con primariati e reparti dirottati in altre strutture o fortemente ridimensionati. Cosa che comporterebbe un servizio meno efficiente per i veneziani e che renderebbe meno attrattivo l’ospedale per i medici più qualificati.
«Ovviamente i medici puntano sempre ad andare nelle strutture di massima qualità -continua Giovanni Leoni – un ospedale ridimensionato sarebbe meno attrattivo per i medici, soprattutto quelli giovani, considerando che Venezia ha già delle problematiche legate al fatto che non è facilmente raggiungibile e che poco meno del 40% degli attuali medici dell’ospedale risiede in Centro Storico».
Insomma, la paura è che il declassamento apra una breccia verso futuri tagli che porterebbero i medici migliori a non scegliere l’Ospedale di Venezia. Anche perché, continua Giovanni Leoni: «Nel frattempo si assiste a un innalzamento del livello qualitativo degli ospedali della Terraferma, in primis l’Ospedale dell’Angelo, che diventano quindi sempre più attrattivi per i medici».
Se il presidente dell’Ordine dei medici esprime i suoi timori, il direttore generale dell’Uls 3 Giuseppe Dal Ben assicura però che in futuro non ci saranno tagli: «Non ci sarà nessun taglio dei servizi, l’ospedale manterrà le sue eccellenze. I finanziamenti della struttura non dipendono dalla classificazione nominale ma dal bacino d’utenza. Si fa passare il declassamento per una chiusura o un depotenziamento ma non è così. Ho visto il flash mob organizzato davanti l’Ospedale con le persone distese a terra: mi ha lasciato perplesso perché ripeto che l’ospedale manterrà tutti i suoi servizi le sue eccellenze». —
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