Osellino, via agli espropri Il fiume resta navigabile

Ok di Comune e Regione alla riqualificazione tra viale Vespucci e la laguna Ma il Consorzio di bonifica dovrà rivedere il progetto: lavori a fine 2014
Di Francesco Furlan

MESTRE. Quasi sei chilometri di fiume da mettere in ordine per evitare gli allagamenti, rendere più pulita l’acqua che sfocia in laguna, e però allo stesso tempo mantenere navigabile il corso d’acqua. Nella riunione di ieri la giunta, su iniziativa dell’assessore Urbanistica, Andrea Ferrazzi, ha dato il via libera alla procedura per gli espropri che si renderanno necessari per realizzare l’intervento che riguarda il Marzenego-Osellino per cinque chilometri e 600 metri, dal ponte di viale Vespucci alla laguna. Un investimento complessivo di 28 milioni di euro, messi in gran parte dalla Regione attraverso il Consorzio di Bonifica Acque Risorgive, mentre il Magistrato alla Acque ne mette 2, e il Comune 450 mila euro, necessari soprattutto per l’arredo urbano lungo le rive, che dovranno essere rinforzate. «Un progetto importante» dice Ferrazzi per la salvaguardia idraulica di Carpenedo, Bissuola e Favaro e per la pulizia delle acque che finiranno in laguna grazie alla realizzazione di un bacino di laminazione». Una sorta di grande vasca naturale che verrà realizzata, guardando a valle, sulla sinistra, tra via Pertini, l’accesso all’omonimo quartiere, e il viadotto sull’Osellino della strada statale via Orlanda. Dopo la delibera della giunta comunale il Consorzio potrà procedere nella fase esecutiva dei lavori, anche se dovrà rivedere molto del lavoro fatto fino a oggi visto che la Regione, con una nota inviata pochi giorni fa, ha chiesto di garantire la navigabilità dell’Osellino. Con un po’ di ottimismo, fanno sapere dal Consorsio, si può immaginare che i lavori possano partire entro la fine del 2014, anche se più probabilmente si slitterà all’inizio del 2015. Il progetto originario per il recupero e la riqualificaione dell’Osellino prevedeva infatti la chiusura del canale sia alle Rotte, sia a Tessera, mediante delle porte, simili a quelle del Mose, per regolare il flusso dell’acqua In particolare il manufatto Le Rotte doveva essere chiuso completamente, obbligando tutti ad uscire dalla foce, dunque, nel varco di Tessera. Quest’ultimo accesso, sempre stando al progetto originario, rimaneva aperto solo nel fine settimana e durante le escursioni di marea. Nei mesi scorsi associazioni come "La Salsola" e "Vivere la laguna" avevano chiesto, con oltre mille firme, di rivedere il progetto e di integrarlo garantendo la possibilità di entrata e uscita per le barche. Ora, con l’accoglimento delle istanze delle associazioni, il Consorzio dovrà rivedere il progetto, con un’ulteriore passaggio per l’approvazione alla commissione regionale Via per la valutazione dell’impatto ambientale.

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