Osellino, crollano gli argini e il canale delle Rotte è a rischio

Il moto ondoso delle barche ha provocato il cedimento dei pali di protezione. Pronto un investimento di 5 milioni per la sistemazione di un primo tratto

MESTRE. È, insieme al Canal Salso, il principale collegamento d’acqua tra Mestre e la laguna. Utilizzato da decine di diportisti che lasciano la barca ormeggiata nel tratto di canale che costeggia viale Vespucci a partire da Riviera Marco Polo.

Il canale Osellino però – opera del genio della Serenissima che lo realizzò all’inizio del 1500 per deviare le foci fluviale dall’accesso alla città storica - non gode da tempo di buona salute. Soprattutto per la manutenzione delle rive. Parlano le foto. Il tratto più compromesso è compreso tra le chiuse e Punta San Giuliano. In realtà in questo tratto il corso d’acqua diventa il canale delle Rotte, costeggia il parco di San Giuliano e poi sfocia in quella che è noto come Seno della Seppa mentre l’Osellino vero e proprio prosegue verso nor-est lambendo Campalto e Tessera.

Lungo il canale delle Rotte lo sbattere delle onde contro le rive, realizzate in cemento e poi coperte di lunghi pali posizionati in orizzontale, ha provocato gravi danni. I pali dovevano servire anche ad assorbire il colpo delle onde, ma ora si stanno in gran parte staccando. Perché anche in questo caso, come accade già in centro storico, a provocare danni è soprattutto il moto ondoso delle piccole imbarcazioni a motore che escono ed entrano dalla laguna.

A denunciare lo stato in di incuria, è Paolo Cuman, responsabile della sede della Canottieri Mestre e fondatore della Consulta della laguna media. «C’è un problema generale che riguarda le rive», dice «ma non si tratta solo di questo. Il punto è che i pali che si staccano finiscono in acqua, diventano un pericolo per le barche a motore ma anche per chi va a remi».

Un pericolo simile a quello che si corre in laguna per le bricole che, quando si staccano, cominciano a galleggiare per la laguna. Alcune vengono raccolte dai pompieri, che ricevono molte segnalazioni, altre da gruppi di diportisti, che si organizzano in gruppi di volontari per la raccolta. Ma altre, inevitabilmente, finiscono contro gli scafi delle barche, provocando danni da migliaia di euro. Stesso problema che ora riguarda il canale delle Rotte.

C’è da tempo pronto in progetto per sistemare l’asta dell’Osellino: interventi per 26 milioni di euro, divisi in quattro lotti, di cui per ora è stato finanziato il primo, con 5 milioni, dalla Regione. Il cantiere, la cui durata è stimata in 365 giorni, dovrebbe partire quest’anno, con la regia del Consorzio di bonifica Acque Risorgive. Soldi con i quali n questi è prevista la demanializzazione degli argini, ora di proprietà privata e la realizzazione di un’ansa all’altezza di via Pertini, oltre alla sistemazione del manufatto delle Rotte. —


 

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