Ortopedia d’eccellenza nove interventi al giorno
Ortopedia di eccellenza, tra San Donà e Portogruaro gli interventi in sala operatoria hanno raggiunto quota 2846 in un anno e il trend risulta in continua crescita. Un fiore all’occhiello dell’azienda sanitaria del Veneto Orientale che una lunga storia iniziata a Jesolo con il dottor Luigino Turchetto e poi esportata a Portogruaro, stessa Asl. Nei primi sei mesi del 2014, infatti, i pazienti operati nelle due ortopedie dell’Asl 10 hanno già raggiunto quota 1600 e una media di quasi nove interventi al giorno. I reparti hanno le competenze e risorse per la traumatologia di base e i polifratturati mentre i politraumi, con associate patologie neurochirurgiche o vascolari, vengono centralizzati negli ospedali di Mestre o Treviso.
«Le fratture più trattate interessano il femore prossimale o l’arto superiore del paziente anziano affetto da fragilità ossea», spiega Luigino Turchetto, direttore del Dipartimento chirurgico delle Specialità Ortopediche e considerato un luminare, «queste fratture, nonostante le campagne di prevenzione all’osteoporosi e delle cadute risultano purtroppo in lieve e costante incremento. Al contrario le fratture dovute a traumi della strada o a infortuni sul lavoro sono, fortunatamente, in sensibile riduzione».
L’integrazione tra i reparti è fondamentale e così, tra San Donà e Portogruaro i pazienti sono certi di trovare le varie specializzazioni nei traumi. «Con un iter diagnostico-assistenziale efficiente e con la fattiva collaborazione tra anestesisti e ortopedici siamo riusciti a ridurre i tempi che intercorrono tra l’evento del trauma e l’intervento chirurgico», precisa il direttore del dipartimento Area Critica, Fabio Toffoletto, «oggi siamo in grado di operare l’85% delle fratture del femore entro le prime 48 ore a fronte di tempi standard regionali che si assestano a circa il 60%. Così facendo si riducono la morbilità, ovvero la frequenza della malattia, e la mortalità post operatoria».
Il reparto di ortopedia Portogruaro, diretto dal dottor Turchetto, si è concentrato prevalentemente nella chirurgia protesica dell’anca e del ginocchio con recente sviluppo della chirurgia conservativa dell’anca che richiama pazienti da tutta Italia. E sono state inoltre introdotte nuove tecniche nella chirurgia della mano e del piede. Il reparto di San Donà, diretto invece dal dottor Claudio Cereser, ha raggiunto livelli di eccellenza nella chirurgia riparativa e protesica della spalla con sviluppo della chirurgia protesica in altri distretti e nella chirurgia della mano.
Giovanni Cagnassi
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