Ortopedia, 1500 interventi Primato delle protesi al gomito

Oltre 1.500 interventi chirurgici ogni anno, di cui un terzo di day surgery. Questo il potenziale del reparto di Ortopedia dell’Ospedale dell’Angelo, che ormai si sta mettendo in luce come un centro...
Di Simone Bianchi

Oltre 1.500 interventi chirurgici ogni anno, di cui un terzo di day surgery. Questo il potenziale del reparto di Ortopedia dell’Ospedale dell’Angelo, che ormai si sta mettendo in luce come un centro di riferimento nazionale. Si passa, infatti, dalle operazioni di minore entità agli interventi di alta specialità, come la protesi al gomito. Curate le fratture del femore entro 48 ore come prevedono le linee regionali in questi casi specifici. «Nel nostro reparto vengono eseguiti tutti gli interventi più importanti, dal politrauma alle fratture degli arti, del bacino fino a quelle articolari complesse», spiega il primario Andrea Miti. «Si impiantano protesi d’anca, spalla, ginocchio e gomito». Ed è proprio la protesi al gomito, uno degli aspetti più delicati di questo genere di interventi, che sta facendo dell’ospedale mestrino un punto di riferimento in Italia. I numeri sono eloquenti: effettuate da 12 a 18 protesi di gomiti all’anno e ricostruite circa 200 spalle. L’Ortopedia di Mestre è inoltre in linea con le indicazioni regionali per quanto riguarda le attese: per la frattura del femore negli over 65 l’intervento avviene entro due giorni.

«Siamo rientrati nella media dei due giorni come richiesto dalla Regione Veneto, grazie anche a una riorganizzazione delle sale operatorie», aggiunge il primario. «Alcuni interventi che prima venivano effettuati di giorno, come le fratture delle caviglie, sono stati ad esempio spostati di notte per lasciare spazio ad altre operazioni ortopediche. Le fratture del femore ora vengono eseguite anche di sabato e domenica». «Un risultato come questo dimostra ancora una volta che il lavoro di squadra premia», afferma di direttore generale dell’Asl 12, Giuseppe Dal Ben. «Al centro poniamo il cittadino e i suoi bisogni, che cerchiamo di soddisfare con servizi efficienti e prestazioni di qualità». Importante per l’ottimizzazione del servizio è stata anche la collaborazione degli anestesisti e di altre unità operative che spesso vengono coinvolte nell’inquadramento del paziente prima di ogni intervento. «L’ottimo risultato si è ottenuto in un anno di intenso lavoro: nel 2011, l’attesa sfiorava i nove giorni che sono poi diminuiti nel corso dell’anno seguente fino a raggiungere i 3 giorni a fine 2012», rimarcano dall’Asl 12. «Da gennaio fino ad agosto di quest’anno», osserva il dottor Miti, «abbiamo operato 177 anziani per frattura del femore, e tutti entro le 48 ore. Un’attesa minima che permette di evitare complicanze nel paziente».

Simone Bianchi

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