Orti sociali, il progetto non decolla
Orti urbani sotto accusa, per le forze di opposizione sono stati un flop. I sandonatesi preferiscono coltivare il proprio orticello piuttosto che quelli comuni. L’amministrazione ha destinato a suo tempo un’area agli orti sociali nella zona tra via Saragat e via Turati, alle spalle del bocciodromo. Ma dopo la pubblicazione del bando di assegnazione degli appezzamenti, le domane non hanno raggiunto la decina. Va detto che tante famiglie hanno già il proprio orto, che non tutti vogliono farsi notare mentre coltivano in queste aree pubbliche magari per motivi legati alla crisi, e anche che non tutti hanno la voglia di rimboccarsi le maniche e mettersi a seminare e raccogliere.
Tanti fattori potrebbero aver contribuito a non far decollare questo progetto che in altre regioni d’Italia hanno avuto grande successo tra i cittadini. Destinati ad anziani, famiglie e associazioni, per combattere la crisi, pare non abbiamo avuto particolare presa tra i residenti nel Basso Piave, che non sono certo accorsi in massa per avere il loro orticello da coltivare in area comune. Già i residenti nel quartiere si erano lamentati per quella che avevano interpretato come un’intrusione.
Adesso dalle file dell’opposizione, Enrico Fingolo chiede spiegazioni dopo che sono stati stanziati per questa iniziativa circa 28 mila euro. «Ci risultano al massimo cinque richieste tra privati e associazioni», spiega Fingolo che sta spulciando attentamente il bilancio, «a fronte di un investimento dell’amministrazione di circa 28 mila euro come abbiamo potuto constatare. Allora ci chiediamo se fosse realmente necessario spendere questa somma in tempi di ristrettezze di bilancio».
Di diverso avviso il sindaco, Andrea Cereser, che invita ad aspettare prima di giudicare. «Sarà il caso di vedere in primavera, la stagione giusta e non dunque l’estate, per un primo esame, e per capire se questa iniziativa non ha avuto realmente interesse tra i cittadini», commenta, «gli orti sociali sono stati proposti per le famiglie, le persone e le associazioni che avranno così l’opportunità di affrontare la crisi con una possibilità in più e credo nella bontà di questo progetto che non può essere valutato in questa stagione dell’anno». (g.ca.)
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