Orsoni contro le Province: «Il rifugio delle seconde file della casta»

Il primo cittadino all’attacco degli enti provinciali dopo che la Consulta ne ha bloccato l’eliminazione: «È l’ennesima manifestazione del distacco tra Paese reale e casta»

VENEZIA. «Sono convinto che siamo di fronte ad un’ennesima manifestazione del distacco tra Paese reale e una certa casta, che punta a difendere solo lo status quo. E le amministrazioni provinciali non fanno eccezioni. L’ente Provincia è sempre stato il rifugio di un ceto politico di medio o di secondo livello che ha sempre trovato nella burocrazia i propri privilegi». Così il sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, dopo la sentenza della Consulta che ha bloccato il decreto «Salva Italia» che prevedeva l’eliminazione delle Province.

«Rimane l’amaro in bocca. Bisognerà leggerla attentamente, ma non c’è dubbio: siamo un Paese fermo e che manca gli appuntamenti con le riforme da ormai tanto tempo», dice Orsoni. «Quando si cerca di lavorare per riformare questo Paese, c’è sempre qualcuno che tira indietro. Noto, una sorta di resistenza culturale ai cambiamenti da parte di settori importanti delle nostre istituzioni. Si è sempre parlato, almeno da 40 anni, della soppressione delle Province, ma la questione non si è mai voluta trattare in modo serio. Tutti sono d’accordo nel volerle cancellare, ma poi tutti - conclude - le difendono».

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