Orfano di padre e madre non può accedere ai fondi
SCORZÈ. La questione è paradossale e, in questo caso, tocca un bambino del comune di Scorzè ma chissà quanti altri in Veneto. La Regione ha approvato un bando per assegnare dei contributi a favore...
SCORZÈ. La questione è paradossale e, in questo caso, tocca un bambino del comune di Scorzè ma chissà quanti altri in Veneto. La Regione ha approvato un bando per assegnare dei contributi a favore di famiglie con figli a carico, rimasti orfani di un genitore, per consentirgli di completare il ciclo di studi obbligatori. Fin qui tutto bene, se non fosse quella frase “orfani di un genitore”. E se un minore fosse senza il papà e la mamma, come la mettiamo?
La mettiamo che non può accedere e deve fare come può. A Scorzè c’è una storia che casca a fagiolo; parliamo di un bambino, studente proprio delle scuole dell’obbligo, che ha avuto la sfortuna di perdere i suoi genitori quando aveva pochi mesi di vita. Li ha persi in un colpo solo, è figlio unico e il Tribunale dei minori lo ha affidato a un parente. Questo, a sua volta, è solo, non naviga nell’oro ma cerca di far crescere il giovane come se fosse suo figlio.
Dunque ci sono tutte le questioni legate alla crescita, come i libri, il cibo, il vestiario, le cure mediche. Spese di prima necessità, insomma.
Ora è uscito questo bando, ma il bambino, o meglio, chi lo ha in affido, non potrà accedervi; e sono bei soldi perché, presentando il modello Isee, un unico figlio può portare a casa sino a 7 mila euro, per due 10 mila euro totali, per tre, o più, si arriverebbe a 12 mila.
Dal municipio di Scorzè sono stati informati del caso e hanno contattato la Regione che, a sua volta, ha spiegato di voler porre rimedio con la Finanziaria di fine anno.
«Ci troviamo davanti a un grave errore», ammette il sindaco Giovanni Battista Mestriner, «che si dovrà correggere.
(a.rag.)
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