Ore 8, comincia la domenica speciale

Entro le 9 sgomberate 684 persone: due artificieri per disinnescare gli ordigni, alle 13 è previsto il cessato allarme
Di Carlo Mion

Ore 8, scatta il bomba day. Oggi vengono disinnescate e fatte brillare le due bombe di aereo della seconda guerra mondiale ritrovate durante i lavori per realizzare il tunnel destinato alla linea del tram destinata al collegamento tra Mestre e Marghera.

La giornata inizia con l’insediamento della centrale operativa avanzata che gestirà tutte le operazioni, dallo sgombero allo spolettamento, fino al brillamento dei due ordigni che contengono ciascuno 120 chili di tritolo. La centrale è ospitata nella palazzina delle Ferrovie in via Monte Piana.

Da giorni è iniziata l’operazione evacuazione delle 684 persone che vivono o che lavorano nella zona interessata dallo sgombero per motivi di sicurezza. Negli ultimi quattro giorni i volontari della Protezione civile hanno suonato a tutti i campanelli per informare la popolazione che questa mattina dovrà lasciare le case. Il via all'evacuazione dell'area tra Mestre e Marghera inizia alle 8. Entro le 9 tutti dovranno essere fuori casa.

I volontari della Protezione civile aiuteranno le persone a lasciare le case. Importante è chiudere acqua, luce e gas prima di uscire. Due i centri di raccolta attivati: il primo al centro civico di via Sernaglia, il secondo a Marghera alla scuola media Einaudi di via Canal 20 (raggiungibile con bus navetta Actv da piazzale Giovannacci). Qui l'animazione sarà curata dagli scout di Agesci e Cngei; in caso di prolungamento delle operazioni il centro cottura di via Mutinelli è pronto a sfornare pasti. Oltre allo sgombero le operazioni prevedono lo stop al traffico, ai treni e ai bus (dalle 9.30), lo spegnimento dei ripetitori dei cellulari e vedrà l'area della stazione senza energia elettrica. L'area che viene chiusa dalle 9.30 a fine operazioni (indicativamente le 13) ha un diametro di 250 metri attorno ai due ordigni.

Due gli artificieri del 3° Reggimento Genio Guastatori di Udine che saranno impegnati nel delicato intervento sulle bombe. Utilizzeranno la tecnica “Rocket wrench”: una pinza a molla, spinta da piccoli razzi, verrà posizionata sulle due spolette e con il movimento simile ad una girandola andrà a svitare la spoletta, facendola cadere lontano. Ultimato lo spolettamento, i due ordigni saranno caricati su camion e trasferiti, sotto scorta delle forze dell'ordine, fino a Fusina, nella piattaforma della Mantovani, dove gli ordigni saranno caricati su una chiatta e trasferiti, per il brillamento, finale, all'isola delle Tresse.

Una novantina sono i volontari della Protezione civile impegnati assieme a poliziotti e carabinieri che vigileranno la zona chiusa (anche per evitare l'azione di sciacalli). Venticinque vigili urbani saranno a presidiare le strade.

Una unità speciale del Suem garantirà assistenza agli artificieri, sia in stazione che sull'isola delle Tresse. Complessivamente saranno 200 le persone impegnate. Tutte le operazioni saranno seguite dal centro di controllo attivato presso la sede Rfi di via Monte Piana. Da qui partiranno le informazioni e le comunicazioni ai gestori di tutti i servizi. Oltre alle vie attorno alla stazione anche il raccordo della Carbonifera dalla tangenziale sarà chiuso al traffico.

Il bomba day avrà forti ripercussioni sui viaggiatori di Trenitalia, in particolare per chi dovrà spostarsi con treni Regionali e Regionali Veloci. Meno pesante la situazione per i treni a lunga percorrenza i cui passeggeri avranno a disposizione pullman per proseguire il viaggio dalle stazioni in cui vengono fermati i convogli su cui viaggiano.

Complessivamente sono settanta i treni che subiranno delle modifiche negli orari e nei tragitti.

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