Ordinanze sul traffico sotto tiro «Così aumenta la confusione»

De Checchi: «Dilettantismo». I motoscafisti annunciano mobilitazione: «Ci costringono a tornare facendo il giro». Il nodo dei vaporetti, la protesta dei remi e del diporto. Argos: nuove telecamere
Di Alberto Vitucci

«Il testo unico? Fa ancora più confusione, è specchio del dilettantismo con cui viene affrontato il problema. Sembra un contentino dato alla Procura che indaga sul famoso incidente di due anni fa. Ma la diminuzione del traffico è solto teorica. Lontana anni luce da una programmazione seria». Gianni De Checchi, segretario della Cobnfartigianato, a cui aderisce la gran parte dei trasportatori merci, spara a zero sul nuovo testo sul traffico acqueo annunciato dal commissario. Testo che dovrà sostituire le sei ordinanze firmate appena un paio di mesi fa.

Kajak e barche a remi. In parte modificato dopo le proteste il divieto di ingresso ai kajak nei rii principali. Potranno transitare solo il pomeriggio. Resta invece il divieto per le barche a remi e per le piccole barche da diporto che non siano dei residenti. Niente vogata dunque per i soci delle remiere di Punta San Giuliano e della gronda lagunare. Che c’entra con la sicurezza?

Taxi. Sono sul piede di guerra anche i motoscafisti. Che non contestano la necessità di ridurre i passaggi, ma il criterio adottato che vieta ad esempio i passaggi «a vuoto» a Rialto dalle 8 alle 12. «In questo modo aumentano le percorrenze, i consumi, il moto ondoso nei rii laterali come rio di Noale e Rio Novo», denuncia il presidente di Venice Water taxi Michael Soldà, «con grandi disagi anche per i clienti». Il percorso Rialto-aeroporto ha bisogno così di altri 21 minuti, perché la barca per tornare allo stazio deve percorrere tutto il Canal Grande. «Abbiamo chiesto di essere ricevuto ma non ci hanno mai risposto», scrivono i presidenti delle cooperative taxi. Che annunciano mobilitazione.

Vaporetti. L’unico aspetto che non viene toccato nelle nuove ordinanze – ad eccezione del divieto di incrocio e di sorpasso sotto il ponte di Rialto – è quello dei vaporetti. «Cioè i mezzi che hanno provocato gli ultimi incidenti», sottolineano le altre categorie. resta la pericolosità dell’attraversamento di linea 1 e 2 da un lato all’altro del canale, in curva. Quando saranno ripristinati gli approdi di linea 2 sotto il ponte la questione sarà di nuovio evidente, aggravata dai quattro cantieri autorizzati contemporaneamente. Irrisolta la questione del trasporto turistico, che dovrebbe essere deviato per linee esterne, con linee dedicate da Tronchetto-Marittima.

Diporto. Resta anche il divieto per le barche dei residenti a passare sotto Rialto fino a mezzogiorno. Anche questa iniziativa contestata perché non contribuisce affatto ad aumentare la sicurezza.

Argos. Il Comune intanto informa di aver finanziato la sostituzione delle telecamere per il sistema Argos, vigilanza dall’altro con centrale operativa alla Poerio, che saranno tutte in alta definizione in modo da consentire l’identificazione delle targhe e degli occupanti delle barche.

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