Ordinanza del rumore la protesta della movida
JESOLO. Città del divertimento o del riposo, tensioni e polemiche all’incontro che ha riunito esercenti e locali della notte jesolana. Nella sede dell’Ascom si sono dati appuntamento il presidente di Confcommercio Angelo Faloppa, il presidente di Mazzini Live, che riunisce i locali della zona di piazza Mazzini, Alberto Teso e Giancarlo Vianello, presidente del Silb da poco nominato dopo il passaggio di consegne con Tito Pinton.
L’atmosfera è tutt’altro che rasserenata al lido, dove già si parla di stagione e si attende un’altra domenica di sole per fare il pieno in attesa delle feste pasquali. La delibera presentata dal Comune prevede sanzioni severe dopo che anche la Procura aveva chiesto dei chiarimenti al Comune a seguito dei tanti esposti ricevuti. Si arriva fino alla revoca della licenza, con responsabilità che possono anche riguardare i gestori per l'area esterna al locale. Le segnalazioni dovranno sempre avvenire, però, attraverso la polizia locale.
La richiesta dei titolari di attività suona perentoria ed è che la responsabilità sia solo per quanto accade all’interno dei locali e non all’esterno di bar, ristoranti o discoteche che siano. Il nodo da sciogliere è questo e la battaglia è iniziata.
Mazzini Live ha adombrato anche la possibilità che non sia più finanziato il servizio di vigilanza privata notturna di piazza Mazzini, non più in carico al comitato ma proprio a Mazzini Live che si era offerta, se il Comune non retrocederà di un passo. Chiesto un incontro urgente al sindaco Valerio Zoggia e all’assessore al commercio Ennio Valiante. che è stato un po’ l’artefice primo di questa discussa delibera che rischia di imbavagliare concertisti, dj, ma anche controllare capillarmente i locali appena si avverte uno schiamazzo in più o lo sforamento di qualche decibel.
«Che visione avranno nell’amministrazione comunale di Jesolo», si sono chiesti dopo l’incontro, «noi vogliamo sapere se nelle loro idee e progetti esiste una città del riposo assoluto o del divertimento. Il punto imprescindibile resta ovviamente quello del rispetto della legge, ma vogliamo avere un trattamento equo che valuti anche le nostre esigenze».
Il sindaco Zoggia ha sempre spiegato che le richieste di chiarimento della Procura non sono state casuali e non potevano essere prese sottogamba. Ma il rischio è di avere una città che alle 23 già intravede il coprifuoco per la paura di sanzioni.
Giovanni Cagnassi
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