Ordinanza del Comune ma la vetrina resta aperta

Il Tar concede la sospensiva al fast food di patatine sanzionato in Strada Nuova «Non è un danno irreversibile per l’interesse pubblico». Udienza il 6 aprile
Di Alberto Vitucci
Interpress/Tagliapietra. 20.01.2017.- Strada Nuova, ex Carlon "negozio di patatine fritte"
Interpress/Tagliapietra. 20.01.2017.- Strada Nuova, ex Carlon "negozio di patatine fritte"

Il Comune chiude il fast food senza vetrine. Ma i gestori fanno ricorso al Tar, che accoglie la loro richiesta di sospensiva. Ancora un nulla di fatto sul controllo ai Pubblici esercizi che aprono senza rispettare le norme. Il caso è quello, ormai diventato simbolico, della rivendita di patatine in Strada Nuova. Da due mesi ha aperto al posto del vecchio panificio Carlon, a Santa Sofia. Con una serie di modifiche interne che sono state sanzionate dai vigili urbani e dall’Edilizia privata del Comune. «Abusivo», ad esempio, il fatto che siano state rimosse le vetrine e che durante il giorno i clienti facciano la fila in strada, entrambe cose contrarie al regolamento. Mentre si discute di limitare il turismo mordi e fuggi e il ]take away, bar e fast-food aprono uno dopo l’altro. Senza neppure bisogno di licenza. È sufficiente una «Scia», cioè la dichiarazione di un professionista. Che in questo caso è stata però contestata dal Comune. Che ha inviato il 14 febbraio l’ordinanza di chiusura e qualche giorno prima l’atto di «ripristino» delle vetrine rimosse. Ma non è successo nulla. Perché i legali della Giucal srl, si sono rivolti al Tar del Veneto, che ieri ha concesso la sospensione del provvedimento, fissando l’udienza di merito al 6 aprile prossimo.

«Considerato», scrive il presidente Marco Rinaldi, «che l’impugnato divieto di prosecuzione dell’attività, comportando la chiusura dell’esercizio commerciale, rischia di incidere sulla vita stessa dell’impresa».

E aggiunge: «Considerato che la temporanea sospensione dell’efficacia degli atti impugnati non appare determinare conseguenze pregiudizievoli irreversibili per l’interesse pubblico, anche alla luce della disponibilità manifestata dalla ricorrente a eseguire gli interventi di ripristino o regolarizzazione eventualmente necessari». Sentenza favorevole alla rivendita, dunque. Perché secondo i giudici amministrativi «è necessario in vista della trattazione collegiale mantenere inalterata la situazione di fatto».

Provvedimento accolto con grande soddisfazione da Alfredo Bianchini, l’avvocato che difende con la collega Francesca Busetto gli interessi della società delle patatine. Ieri ha inviato al Comune e ai dirigenti Stefania Battaggia, Francesco Bortoluzzi, Anna Bressan, Ornella Avagliano e Roberto Benvenuti la copia del decreto cautelare. «Accoglie la nostra istanza urgente», scrive l’avvocato, «di sospensione degli atti impugnati, edilizi e commerciali».

«E ci fa piacere sottolineare», conclude Bianchini, «come il Tar abbia apprezzato la disponibilità di Giucal ad eseguire gli interventi di ripristino e regolarizzazione che la società sta realizzando». Per rimediare a quelli che solo poche settimane fa sono stati realizzati con una semplice dichiarazione al Comune.

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