Ordigni rimossi, la stazione torna sicura
Il “Bomba day” si è concluso prima del previsto. Infatti con un’ora di anticipo sul previsto gli artificieri del 3° Reggimento Genio Guastatori di Udine, hanno spolettato le due bombe di aereo, della seconda guerra mondiale, ritrovate durante i lavori di realizzazione del tunnel destinato alla linea del tram che collegherà Mestre a Marghera. La zona rossa chiusa alle 9.30 è stata riaperta già alle 11 e le due bombe, caricate su un camion, alle 12 erano state depositate sull’isola delle Tresse dove alle 15 era terminate le operazioni di brillamento.
La mattina era iniziata alle 8 quando sono iniziate le operazioni di evacuazione degli abitanti della zona e di chi lavora nell’area che gli artificieri avevano fatto, per motivi di sicurezza, sgomberare: 684 tra stranieri e italiani. La gran parte delle persone è andata da amici e parenti. In pochi hanno optato per i due centri di accoglienza allestiti al centro civico di via Sernaglia, una ventina di persone e, a Marghera, alla scuola media Einaudi, dove si sono recati solo in cinque.
L’operazione più delicata è stata lo spolettamento durato all’incirca un’ora. Delle quattro spolette da togliere solo una ha creato qualche problema, tanto che è stato necessario l’intervento diretto dell’artificiere per svitarla. Una volta “disarmate” le due bombe sono state caricate in un camion e trasportate sull’isola delle Tresse dove alle 13,30 sono iniziate le operazioni di brillamento terminate già prima delle 15. Le operazioni coordinate dal responsabile della Protezione civile della Prefettura, hanno visto impegnati circa 130 volontari In particolare sono stati impegnati: 70 volontari dei gruppi comunali della Protezione civile, 18 dell’Associazione Nazionale Alpini, 10 di Agesci e Cngei, 15 della Croce Verde di Mestre, 15 dell’Associazione Radioamatori Italiani. L’attività ha impegnato i volontari, anche nei giorni precedenti, con la consegna porta a porta di materiale informativo e l’attivazione, a partire da lunedì scorso, di un call center dedicato all’evento per informazioni ai cittadini. Altri 70 uomini sono stati impiegati per garantire i servizi di sicurezza e supporto sanitario. Si tratta di sanitari del Suem, di carabinieri, poliziotti, agenti della polizia provinciale che hanno presidiato assieme ai vigili urbani la zona evacuata che aveva un raggio, da dove si trovavano le bombe, di 250 metri. I problemi maggiori ci sono stati per i viaggiatori che ieri si spostavano in treno. La stazione di Mestre, infatti, è rimasta chiusa per tre ore. Ripercussioni ci sono state su settanta treni.
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