Orari dei treni, le richieste di 22 Comuni
QUARTO D’ALTINO. Tutte le richieste dei sindaci a Chisso. Mancano pochi giorni all’entrata in vigore dell’orario cadenzato dei treni a metà dicembre, l’assessore regionale ai Trasporti, Renato Chisso, prosegue gli incontri per cercare di trovare la quadra. Proprio all’indirizzo dell’assessore, ieri pomeriggio, è arrivato un documento, sottoscritto dalla Conferenza dei sindaci del Veneto Orientale (con i suoi venti comuni), a cui si aggiungonoQuarto e Marcon. Precise le richieste lungo la tratta Portogruaro-Venezia: «Anticipare alle 4.13 il treno previsto 11100 da Portogruaro a Venezia anziché farlo partire alle 4.38: molti turnisti hanno necessità di essere a Venezia alle 5.25 come accade ora senza orario cadenzato. Ripristinare i treni notturni 11043 e 2219 in partenza da Venezia alle 22.57 e 00.21: questi treni non solo sono usati da lavoratori del settore turistico ed alberghiero, da lavoratori e spettatori del teatro, da coloro che arrivano da città nazionali con le Frecce, ma anche dai turisti che soggiornano fuori Venezia e vogliono vivere la città di sera. L’autobus non garantisce sicurezza e tempi di percorrenza». E ancora: «Ripristinare l’attuale 11036 in partenza da Portogruaro alle 12.05, inserire un treno da Venezia tra quello delle 20.11 e quello delle 22.11: se non ci sono treni in questa fascia non si ha un orario cadenzato». Tra le richieste quella di prolungare le ultime corse serali (11154 e 11156) fino a Venezia, incrementare il servizio il sabato e nei festivi, soprattutto al mattino presto, prolungare fino a Venezia l’ultimo treno festivo, inserire treni nella fascia 10-12 da e per Venezia e nella fascia 11-13. Tante e articolate, dunque, le richieste, tra le quali quella di istituire un tavolo permanente di confronto per riprogrammare il servizio ferroviario. A firmare, per tutti, Andrea Cereser, sindaco di San Donà di Piave e presidente della Conferenza.
Così come promesso, la Filt Cgil ha incontrato, sempre ieri mattina, l’assessore Chisso, assieme all’intero staff della Mobilità Regionale. «Abbiamo espresso in modo chiaro malumori e preoccupazioni palesi trasversali a lavoratori e utenti che accompagnano questo cambiamento», spiega Ilario Simonaggio Filt Cgil, «registrando positivamente l’impegno dell’assessore di effettuare un nuovo incontro a gennaio, salvo emergenze, per operare ulteriori interventi o aggiustamenti di situazioni critiche tra febbraio e marzo 2014». Aggiunge: «Relativamente alla critica sindacale riguardante democrazia, informazione, gestione affannata, l’assessore ha replicato e assunto alcuniimpegni: alla fine del mese di gennaio 2014, passata la fase di start up, Chisso ha garantito la ripetizione dell’incontro per ogni provincia con le istituzioni locali e i portatori di interesse, replicando l’incontro fatto tra luglio e agosto scorso. Inoltre, accanto all’attività di desk informativo in corso da parte di lavoratori Trenitalia Spa nelle principali stazioni del Veneto (con la consegna di materiale informativo rivolto agli utenti), è stato attivato un numero e una casella di posta elettronica nuovoorariocadenzato@treniveneto.it cui indirizzare segnalazioni, richieste, osservazioni». Ieri si sono svolti incontri tra Chisso e L’Orsa (Organizzazione sindacati autonomi e di base), che rappresenta i ferrovieri, e tra l’Orsa e Trenitalia. Ad intervenire, anche il segretario regionale dell’Udc Veneto, Antonio De Poli: «I treni dei pendolari sono l'ultimo pensiero del presidente Zaia. Mancano nove giorni al nuovo orario cadenzato e i cittadini sono già esasperati da un sistema che non funziona. È una novità che non funzionerà mai se non si operano degli investimenti sul trasporto». De Poli chiede di «sospendere il nuovo orario e di rivedere le decisioni prese».
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