«Ora Zaia cancelli la camionabile dal progetto Idrovia»

Legambiente chiede chiarezza alla Regione sul piano «Un’opera dannosa sponsorizzata dalla vecchia politica»
Di Alessandro Abbadir

VIGONOVO. «Ora che è certo che l’idrovia si farà, la Regione cancelli in modo definitivo dal progetto anche la sola possibilità teorica di costruirci sugli argini una camionabile». A prendere questa posizione sono una quindicina di circoli di Legambiente del veneziano e del padovano il Comitato Opzione Zero e il Comitato Brenta Sicuro. Una posizione che segue quella dei sindaci della Riviera del Brenta che qualche giorno fa avevano detto no alla camionabile.

«Il 31 marzo», spiegano ambientalisti e comitati, «si è tenuta la presentazione del progetto dell’Idrovia Padova-Venezia. Si è fatto un altro passo avanti verso quest’opera tanto attesa sia per i trasporti che per la sicurezza idraulica. Ma c’è un dato importante che emerge: il progetto di Idrovia è incompatibile con la cosiddetta "camionabile", un’autostrada a pedaggio tuttora prevista lungo la sponda destra dell’Idrovia da Padova fino alla Romea».

I comitati spiegano chi erano i “padri” della camionabile: «Un’opera prevista in "finanza di progetto" ovvero realizzata da privati e teoricamente ripagata dai pedaggi attraverso il sistema del "project financing". Si è da sempre rivelata insostenibile sul piano economico. Dopo gli arresti eccellenti dei suoi principali sostenitori Lino Brentan (ex amministratore di Società Autostrade) e Renato Chisso (ex assessore regionale alle infrastrutture) nonché di Giancarlo Galan, la cui giunta ne aveva dichiarato nel lontano 2006 la "pubblica utilità", la Camionabile non ha più sponsor politici non fa gola più a nessuno».

A chiedere che la camionabile venga stralciata nei giorni scorso è stata la Grap spa, per procedere con il solo tratto orbitale di Padova, il cosiddetto Grande Raccordo Anulare.

Manca per i comitati un ultimo passaggio: la cancellazione definitiva della "camionabile" dalla pianificazione regionale e ministeriale: «Nei prossimi giorni chiederemo un incontro con l’assessore regionale De Berti per chiarire al di là dei proclami, quali sono le intenzioni della Regione, nonché tempi certi per la cancellazione definitiva».

Per quanto riguarda l’idrovia, dal progetto presentato dalla Regione emerge che sarà un canale navigabile di classe V, caratterizzato da 12 ponti; le chiatte previste, lunghe 105 metri, avranno una capacità di carico pari a due treni merci o a 60 camion. La quota di regolazione del livello dell’idrovia è stata individuata a oltre 4 metri sul livello medio del mare: a regime, in caso di piena del Brenta, lo scolmatore sarà in grado di scaricare almeno 350 metri cubi al secondo in laguna.

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