Ora Jesolo accusa i “suoi” pini marittimi. «Troppi aghi, s’intasa tutto, togliamoli»
Dal Cin: «Sporco, pigne e radici a ogni colpo di vento, siamo stufi». Ma gli ambientalisti li difendono
JESOLO. Aghi di pino ovunque in via Bafile e sulla passeggiata, dopo un pomeriggio di vento e pioggia gli operatori hanno dovuto provvedere alla pulizia di strade e marciapiedi.
Ancora una volta il dito è puntato contro i pini marittimi, o pini domestici, che contornano la passeggiata principale del lido per buona parte della sua lunghezza. Uno di questi è anche ceduto in via Levantina, vicino all’ospedale del lido, fortunatamente senza provocare gravi danni, a parte i disagi.
I pini domestici sono sempre al centro del dibattito per le pigne che cadono, la debolezza e cedimento di alcune delle piante, i rami e gli aghi di pino che poi coprono le strade e intasano i tombini.
Domenica mattina all’alba, Roberto Dal Cin, titolare della enoteca la Corte dei Baroni vicino a piazza Marina, tra le altre cose delegato al turismo per Confapi, è uscito alle prime luci dell’alba per iniziare a pulire la strada e l’area davanti all’enoteca, porto di mare per i primi ospiti della città arrivati nella domenica soleggiata.
«Quando non sono gli aghi caduti per il vento», spiega, «ci sono le deiezioni dei volatili che fanno i nidi sulle chiome. Poi le pigne che crollano. E le radici che sollevano marciapiedi e asfalto e dovrebbero essere manutentate non senza costi. I disagi si moltiplicano ed è opportuno pensare a una soluzione alternativa».
«Tanti titolari di attività e anche residenti protestano per gli alberi, la cui manutenzione è costosa e disagevole. Sarebbe opportuno a questo punto decidere cosa fare e se sostituirli. A metà mattinata sono arrivati i mezzi del Comune a pulire, ma noi ci siamo dati da fare subito».
C’è chi propone un referendum, altri chiedono una presa di posizione dei candidati in campagna elettorale. La giunta al governo della città finora ha difeso gli alberi, i pini domestici che hanno reso famosa la passeggiata di Jesolo.
Una galleria naturale formata dalle chiome che è oltretutto garanzia di ombra e freschezza durante l’estate calda e afosa.
Gli ambientalisti difendono le piante. Gabriele Zenezini, portavoce di Alberi in Comune, associazione molto attiva tra San Donà e Jesolo, è perplesso: «Tagliare gli alberi è spesso un errore dovuto alla fretta e a decisioni drastiche e non concordate. Per questo noi chiediamo siano consolidati organismi come le consulte del verde in cui possano partecipare i cittadini al processo decisionale».
Aggiunge: «Gli alberi di Jesolo, i famosi pini domestici necessitano di una regolare manutenzione e controllo perché non cadano. Bisogna fare considerazioni non banali e quindi tagliare tutto come se non ci fossero poi conseguenze. Nei Comuni sarebbe opportuno schedare e censire gli alberi, anche con un qrcode per permettere alla gente di scoprire la loro storia e origine stimolando una cultura del verde».
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