Ora i gabbiani rubano le colazioni dell'Hotel Gritti

Un "cocal" ha aggredito una coppia che stava consumando il breakfast a uno dei tavolini affacciati sul Canal Grande dell'esclusivo albergo. Lotta tra animale e umano, poi il pennuto ha vinto
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 23.03.2016.- Gabbiano attacca i clienti durante la colazione in terrazza dell'Hotel Gritti.
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 23.03.2016.- Gabbiano attacca i clienti durante la colazione in terrazza dell'Hotel Gritti.

VENEZIA. I veneziani lo sanno e li trattano con dovuto rispetto. I turisti no. Metteteci anche la penuria di cibo in un mare sempre più impoverito ed ecco che otterrete il "gabbiano mannaro".

Il primo che ha attaccato degli umani, una tranquilla coppia che stava facendo colazione sull'esclusiva terrazza dell'Hotel Gritti Palace, si è presentato mercoledì 23 alle 10 del mattino. Un "cocal" bello grande e piuttosto affamato.

Sugli spazi affacciati lungo il Canal Grande di quello che è l'hotel talmente esclusivo da aver rifiutato i "Rolling Stones" a causa del loro abbigliamento ritenuto "inadeguato", all'ora del breakfast i tavolini erano tutti occupati quando il gabbiano ha deciso che quella colazione era per lui. Così si è precipitato in picchiata sui piattini di una tranquilla coppia in un frullare d'ali e piume che hanno subito messo in fuga la signora. L'uomo ha invece tentato di allontanarlo e l'ha anche afferrato per mandarlo via, forse non sapendo che un colpo del rostro di un gabbiano più provocare ferite molto serie, specie se diretto al viso.

E' un gabbiano il vero "re" di Rialto
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 11.11.2015.- Il Gabbiano "fotomodello" del ponte di Rialto. Posa per i turisti che lo fotografano in cambio di un cono di gelato.

Ma l'uccello non si è dato per vinto, è riplanato sul tavolo fino a che non è riuscito a rubare il cibo che aveva addocchiato. Alla coppia non è rimasto altro da fare che ordinare una nuova colazione. Questa volta però nelle salette interne. Insomma: se avete visto "Uccelli" di Alfred Hitchcock cominciate a preoccuparvi.

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia