«Opere finanziate mai realizzate»
CAORLE. Progetto “Marina Verde”, nuova interrogazione delle opposizioni. Rosanna Conte, consigliere comunale della Lega Nord nel gruppo “Lista Civica Miollo Sindaco”, focalizza ora l’attenzione sulla realizzazione da parte della società Marina Verde dell’intervento che prevedeva un ampio progetto di riqualificazione di tutto il piazzale Colombo.
Urbanistica ancora in primo piano a Caorle. L’opposizione vuole sapere perché non siano state fatte opere collegate al piano, secondo loro per circa un milione 800 mila euro, tra cui il parcheggio e altre opere fronte mare o sistemazione del verde. Opere che pertanto sarebbero dovute essere monetizzate dal Comune.
«Vogliamo sapere se l’area sarà sistemata in vista della prossima stagione estiva», precisa Miollo, «e adesso vorremmo anche sapere dove siano finiti questi soldi, circa un milione e 800 mila, che se le opere non sono state fatte dovevano entrare nelle casse del Comune».
La Conte ricostruisce la vicenda e l’iter di approvazione. «Fin dai tempi in cui la società aveva acquisito l’area interessata», ricorda la Conte, «che per una parte consistente era di proprietà pubblica, con un accordo pubblico-privato che prevedeva la realizzazione di opere pubbliche, erano state sollevate riserve e perplessità circa le modalità dell’accordo, non tanto dal punto di vista giuridico quanto da quello etico-politico. E, tra coloro che ebbero modo di contestare il progetto, vi fu, soprattutto, anche l’attuale vicesindaco, Giovanni Comisso, che più volte intervenne nella discussione riguardante le procedure di approvazione sollevando allora riserve e sospetti sulla presunta irregolarità dell’operazione e un’altrettanto presunta poca trasparenza. L’investimento è giunto in un momento poco favorevole, in piena crisi del settore edilizio-immobiliare, mettendo in seria difficoltà gli investitori soci e lo comprendiamo. Chiediamo pertanto qual è la situazione attuale per conoscere se la società privata ha regolarmente assolto i suoi obblighi nei confronti del Comune di Caorle e se ha realizzato interamente le opere pubbliche previste».
Si chiede inoltre se la società abbia versato al Comune quanto dovuto in base all’accordo che era stato definito. «Ci chiediamo infine», conclude, «la posizione in merito dell’attuale vicesindaco il quale allora si battè per la presunta poca trasparenza dell’operazione, tanto da ricorrere, rappresentando la lista “Ama a Caorle”, anche a organismi sovraccomunali».
Il progetto del Villaggio delle Terme continua quindi a tenere banco tra accuse di speculazione immobiliare, affari poco chiari e persino infiltrazioni della criminalità organizzata. Ora l’interrogazione della Lega Nord aggiunge ulteriori domande sulla complessa vicenda immobiliare.
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