«Opere del Passante Zaia deve onorare la parola data»
MIRANO. Opere di compensazione del Passante al Tar, adesso il destino di gran parte della viabilità ordinaria a Mirano è in mano agli avvocati. È finito il tempo della politica dopo che il Comune ha presentato ricorso al Tribunale amministrativo del Veneto (Tar), contro l’inadempimento dei tre accordi che garantivano al territorio interventi di compensazione e mitigazione ambientale.
Tranne poche eccezioni, di cantieri negli ultimi non s’è visto nulla. Possibilità concrete di vittoria? Secondo Alfiero Farinea, il legale che ha presentato il ricorso per conto del Comune, il Tar potrebbe obbligare la Regione a realizzare le opere o stanziare i fondi relativi che per questo motivo il Comune ha quantificato in 43 milioni di euro. Difficile però che il tribunale chieda alla Regione di sborsarli (“cash” o in opere) tutti e subito. E comunque, anche in caso di sentenza sfavorevole, ci sarebbe ancora il ricorso al Consiglio di Stato.
In caso di condanna al rispetto degli accordi però, la Regione potrebbe dover sborsare una somma ingente, attingendo, a quel punto, dal proprio fondo rischi. «E comunque», spiega il sindaco Pavanello, «alla Regione i soldi per onorare almeno una parte degli accordi non sono mai mancati. Finora è stata soprattutto una questione di volontà».
Per ora da Luca Zaia nessuna replica. Le carte sono in mano all’Avvocatura regionale. Parla invece, per le questioni eminentemente politiche, il consigliere regionale della Lega, vicino a Zaia, Alberto Semenzato, che in passato è stato vicesindaco di Mirano e quindi ha visto la questione da entrambe le prospettive: «Dopo cinque anni di letargo ora la giunta Pavanello cerca di scaricare colpe che sono soprattutto di chi a quel tempo amministrava Mirano e non è stato capace di portare a casa quello che i miranesi avrebbero preferito: un Passante in galleria e trincea, poco impattante». Il riferimento è al centrosinistra che all’epoca guidava la città e che secondo la Lega subì in toto il tracciato, che però era stato messo in “legge obiettivo” dal centrodestra. Per molti oppositori dell’attuale giunta miranese poi, la mossa è tardiva e prettamente elettorale.
Pavanello però ricorda: «L’azione legale non nasce dal nulla, arriva dopo un percorso iniziato nel 2012 con incontri e massima disponibilità al dialogo con i responsabili politici e tecnici dei diversi enti, che nel frattempo sono anche in parte cambiati. Abbiamo atteso mesi di silenzi, incontri solo interlocutori e anche la pausa per le elezioni regionali. Dobbiamo tutelare interessi e salute dei cittadini».
Filippo De Gaspari
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