Operazione dei Ros contro secessionisti veneti: 24 arresti C'è anche Franco Rocchetta
VENEZIA. Blitz dei carabinieri del Ros contro un gruppo secessionista accusato di aver messo in atto «varie iniziative, anche violente», per ottenere l'indipendenza del Veneto, e non solo. Ventiquattro gli arresti in corso di esecuzione da parte dei militari dell'Arma in varie regioni, su ordine della magistratura di Brescia.
Nelle ordinanze di custodia cautelare, emesse dal gip del tribunale di Brescia su richiesta della procura, sono contestati i reati di associazione con finalità di terrorismo ed eversione dell'ordine democratico e fabbricazione e detenzione di armi da guerra. I Carabinieri stanno anche eseguendo perquisizioni a carico di altri 27 indagati. Secondo le indagini del Ros, le persone arrestate avrebbero fatto parte di un «gruppo riconducibile a diverse sigle di ideologia secessionista che aveva progettato varie iniziative, anche violente, finalizzate a sollecitare l'indipendenza del Veneto e di altre parti del territorio nazionale dallo Stato italiano».
Tra gli episodi contestati ai secessionisti arrestati oggi dai carabinieri su disposizione della magistratura di Brescia c'è anche quello, riferiscono gli investigatori, della «costruzione di un carro armato da utilizzare per compiere un'azione eclatante a Venezia, in piazza San Marco». Il mezzo è stato sequestrato. I particolari dell'operazione saranno resi noti in una conferenza stampa che si terrà alle 11 nella procura di Brescia.
Sono 16 i provvedimenti restrittivi e 33 le perquisizioni complessive che hanno interessato il Veneto nell'operazione del Ros, coordinata dalla Procura di Brescia.
Secondo quanto si è appreso, gli arresti e le perquisizioni sono state eseguite tra le province di Padova, Treviso, Rovigo, Vicenza e Verona e hanno visto impegnati i militari dei vari comandi provinciali dell'Arma.
Tra gli indagati figurerebbero alcune persone vicine al noto gruppo dei Serenissimi e il presidente e la segretaria della Life, l'associazione che avrebbe avuto un ruolo particolarmente attivo nel periodo di contestazione dei cosiddetti forconi dell'8 dicembre scorso. L'"epicentro", sempre secondo quanto si è appreso, sarebbe Casale di Scodosia, nel Padovano dove sarebbe stato trovato il "tank".
Gli indagati, secondo quanto è emerso nelle indagini, avevano pensato di trasformare un trattore agricolo in una sorta di mezzo corazzato attrezzato con un cannoncino da 12 millimetri, ma durante le fasi di montaggio c'erano stati problemi di calibratura e di recupero dei pezzi per la sua costruzione.
Il 'Tanko', il carro armato artigianale sequestrato stamattina, è stato costruito i ''utilizzando una pala cingolata Fiat-Allis, successivamente blindata e dotata di videocamere e di una bocca da fuoco, ancora da montare''. A spiegarlo sono i carabinieri del Ros, secondo i quali - presso lo stesso capannone - alcuni membri dell'organizzazione avevano recentemente realizzato ''una prova di fuoco a salve, testimoniando l'offensivita' del mezzo blindato una volta armato''.
Tra gli indagati nell'operazione che ha portato a 24 arresti tra i cosiddetti secessionisti veneti figurano, a quanto si è appreso, un leader del movimento dei Forconi e un ex deputato. L'accusa mossa dalla Procura di Brescia è quella di terrorismo.
La competenza è radicata a Brescia in quanto nel Bresciano si sarebbe costituito il gruppo e si sarebbero tenute le riunioni. Le indagini sono cominciate circa tre anni fa. Il carro armato che è stato posto sotto sequestro era perfettamente funzionante, tanto che erano state eseguite anche delle prove di fuoco.
Fra gli arrestati c'è anche Franco Rocchetta, fondatore della Liga Veneta, ex deputato. Tra gli indagati (51), fra i primi nomi che si fanno on-line (sul sito L'indipendenza) ci sarebbero Lucio Chiavegato e Patrizia Badii, rispettivamente presidente e segretaria della Life, e anche il direttore del quotidiano l’Indipendenza” Gianluca Marchi, a cui hanno sequestrato il computer. I soggetti nel mirino della procura sono “Alleanze tra i popoli”, “Veneto Serenissimo Governo”, “Veneta Seressima armata”. I reati contestati sono il 270 bis e il 110.
I tre arrestati padovani sono Riccardo Lovato (Padova), Luigi Faccia (Agna, già coinvolto nell'"assalto" del 97 a Venezia) e Flavio Cottin (Casale di Scodosia).
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