Operatori balneari, legge da cambiare
SOTTOMARINA. «Manifestazione riuscita, ora attendiamo risposte». Questo il commento a caldo degli operatori balneari di ritorno da Roma, dove mercoledì si è tenuta la protesta in piazza Santissimi Apostoli contro l’applicazione della direttiva Bolkestein che apre le concessioni al libero mercato prevedendo l’asta pubblica.
«La partecipazione del Veneto è stata buona e significativa», spiega Leonardo Ranieri, vicepresidente nazionale del Sib (Sindacato italiano balneari), «abbiamo dato un segnale importante, tenendo alta l’attenzione su un problema enorme, che riguarda 30.000 imprese in Italia, e richiamando il governo alle proprie responsabilità. In piazza c’erano tutte le sigle balneari e assessori al demanio di regioni di colori differenti, a testimoniare che la richiesta di mettere ordine sulla materia è condivisa da tutti». Entusiasti della partecipazione anche gli operatori di Ascot. «La piazza era strapiena», spiega Giorgio Bellemo, presidente di Ascot, «segno della preoccupazione che attanaglia i concessionari, in bilico da troppi anni. Ora attendiamo un segnale dal governo e la sentenza della Corte di giustizia europea, attesa per il 25 febbraio, sulla validità della proroga richiesta per la durata delle concessioni fino al 2020».
A fianco degli operatori chioggiotti anche il sindaco: «La battaglia dei nostri concessionari deve essere la battaglia dell’intera città», sostiene Giuseppe Casson, «con la Bolkestein si mette a rischio l’indiscutibile qualità ed esperienza nella gestione delle spiagge che gli odierni concessionari hanno garantito anche con importantissimi investimenti negli ultimi decenni. Ciò ha portato beneficio alla collettività chioggiotta in termini di occupazione e di indotto».(e.b.a.)
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