Operaio ucciso dall’amianto alla famiglia 470 mila euro

L’elettricista Gianni Mestriner morì per mesotelioma, condannata la Fincantieri Risarcita la moglie anche per le sofferenze causate dalla morte del marito
Varo Costa Diadema presso Fincantieri, Marghera.
Varo Costa Diadema presso Fincantieri, Marghera.

MARGHERA. Un’altra batosta economica si abbatte sulla Fincantieri, per una vicenda legata alla morte di Gianni Mestriner, operaio elettricista veneziano deceduto nel 2008 per un mesotelioma pleurico maligno.

La società controllata dallo Stato italiano, leader mondiale nella costruzione di navi da crociera, dovrà pagare 440 mila euro per danno morale, e altri 30 mila euro per danno biologico diretto. La sentenza, pronunciata dal Tribunale civile di Venezia, segue di tre anni un altro pronunciamento, relativo sempre alla morte del Mestriner, ma emanato dal Tribunale del lavoro, che ha intimato i cantieri navali al pagamento di 103 mila euro per danno biologico correlato direttamente al decesso. Ora, alla moglie dell’elettricista, sono stati riconosciuti 160 mila euro come risarcimento per danno morale. Per lo stesso motivo, alle due figlie vanno 140 mila euro a testa. Ma il risarcimento meno scontato riguarda il danno biologico diretto, 30 mila euro che vanno ancora alla moglie.

Gianni Mestriner ha lavorato dal 1964 al 1970 per la società Sicem sas alla Fincantieri di Porto Marghera. Durante lo svolgimento della propria mansione, si legge nella sentenza «l’operaio veniva a contatto con polveri di amianto disperse nell’aria e depositate nelle cassette di derivazione, nelle passerelle, nelle tubazioni, polveri che venivano movimentate dall’attività di foratura di lastre di amianto, dalla installazione del cavo elettrico, dalla posa dei cavi nelle passerelle». Dal 1982 al 1990, dopo essere stato occupato in un’altra azienda dove non è stato esposto all’amianto, è diventato dipendente della Arsenale spa (ora Fincantieri) riprendendo le mansioni pregresse senza l’uso di protezioni volte a evitare l’inalazione dell’amianto. Nel 2007 la scoperta del mesotelioma e il riconoscimento della malattia professionale; nel 2008 il decesso.

«Dopo la sentenza del 2012 del Tribunale del lavoro», spiega l’avvocato mestrino Andrea Righi che segue la famiglia di Gianni Mestriner, «anche la sentenza del Tribunale civile ci soddisfa a pieno. In particolare il giudice ha riconosciuto alla mia cliente una invalidità temporanea e una invalidità permanente insorte a causa della malattia del marito e del suo successivo decesso. La donna è caduta in uno stato di depressione cronica e il Tribunale ha confermato il collegamento fra la malattia e la sofferenza generatasi prima e dopo la morte».

Gianluca Codognato

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia