Operaio investì un collega condannato a nove mesi
MARGHERA. È stato condannato a nove mesi di reclusione (pena sospesa) l’operaio Patrizio Nardo (50 anni di Camponogara), che il 26 febbraio di sette anni fa alla Fincantieri aveva investito il collega albanese Dhimitr Zaka, 26 anni, provocandogli lesioni gravissime (i medici avevano dovuto amputargli una gamba). Il giudice monocratico del Tribunale di Venezia Claudia Gualtieri ha accolto la richiesta della Procura.
In questo processo per lesioni colpose c’era un’altro imputato, Carola Morosini (mestrina di 46 anni), responsabile dei servizi generali della Fincantieri, che lo scorso anno ha patteggiato una pena di cinque mesi e dieci giorni. Zaka era dipendente della ditta "LM Impianti srl". A schiacciare la gamba al giovane albanese, mentre camminava trasportando alcuni pacchi di elettrodi per alcuni chili, era stato un muletto condotto daNardo, dipendente della Fincantieri. Secondo il pubblico ministero, il mezzo correva ad alta velocità e soprattutto sulla sinistra della strada; proprio per questo è finito davanti al giudice. Inoltre, alla Morosini era stato contestato il fatto di non aver provveduto ad adottare soluzioni adeguate affinché i posti di lavoro e le vie di circolazione interna al grande cantiere di Marghera, dove in quel momento si stava costruendo una nave, fossero concepiti in modo tale che la circolazione dei pedoni e dei mezzi avvenisse in modo sicuro. In particolare, la zona dov'era avvenuto l'incidente era sprovvista della segnalazione orizzontale, quella che doveva definire i percorsi dedicati ai pedoni e quelli dedicati ai veicoli, in modo da rendere la circolazione più sicura per tutti.
Ieri, in aula, il difensore dell’imputato, l’avvocato Piero Pozzan, si è battuto per l’assoluzione dell’operaio.
Due gli argomenti su cui ha puntato il legale: l’incidente era avvenuto in un ampio piazzale senza alcuna segnalazione e dunque difficile dire dove stava la destra e dove la sinistra, tanto più - ha ricordato il legale - che soltanto il giorno dopo il fatto era comparso un cartello con la scritta rivolta agli autisti dei mezzi: segnalava di applicare le norme del codice della strada. Inoltre, l’avvocato Pozzan ha spiegato che, a causa di un incidente precedente, Nardo aveva un deficit visivo di 4 decimi proprio dall’occhio sinistro. E Zaka era finito sotto il muletto proprio dalla parte sinistra. Per il legale sul banco degli imputati avrebbe dovuto esserci il medico della fabbrica che aveva dato il via libera perché l’imputato potesse guidare.
Inizialmente, anche il medico della Fincantieri era finito tra gli indagati, ma la Procura aveva chiesto e ottenuto l’archiviazione della sua posizione. Prima dell’udienza di oggi Zaka e la sua famiglia, con l’avvocato Guido Simonetti, sono stati risarciti con 420 mila euro.
Giorgio Cecchetti
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