Operai pronti a tagliare alberi I residenti in strada li bloccano

Bosco in via della Segheria: tensione nel cantiere da 1500 metri quadri per realizzare due villette C’è la sospensiva del Consiglio di Stato: i lavoratori non lo sapevano e sono costretti a mollare

MIRA. Gli operai dell’azienda incaricata di realizzare due villette-residence su un terreno di 1.500 metri quadri con bosco secolare, in via della Segheria, si presentano in squadra per tagliare gli alberi ma l’immediata reazione dei residenti li blocca.

È successo ieri verso le 8: i lavoratori, muniti di seghe e pale, sono stati affrontati da una ventina di residenti. L’atmosfera si è fatta subito tesa in quanto sia gli operai che i residenti erano convinti di essere dalla parte della ragione. I residenti però hanno spiegato che valeva la sospensiva del Consiglio di Stato, dopo il ricorso presentato e che sarà affrontato dall’organo massimo della giustizia amministrativa entro questo mese. Per placare gli animi sono stati chiamati i vigili urbani e sul posto sono arrivati anche i consiglieri comunali Mattia Donadel (Mira Fuori dal Comune) e Maurizio Barberini (Pd) che da tempo si battono contro questa operazione edilizia.

La questione del bosco di via della Segheria a Mira è complessa. Come premessa va ricordato che il 5 maggio 2010 il direttore regionale per i Beni culturali e paesaggistici ha dichiarato un villino con parco che si trova in via Segheria d’interesse culturale e di particolare importanza. La relazione allegata al decreto di vincolo è stata redatta dall’architetto Tiziana Favaro che dichiara: «Il complesso di via della Segheria va sottoposto alle disposizioni di tutela in quanto interessante esempio di architettura neo-medioevale, rara testimonianza delle correnti stilistiche, architettoniche e artistiche sviluppate tra fine ottocento e i primo novecento».

La relazione evidenziò che “le aree a verde di pertinenza, destinate a parco, sono ricche di vegetazione e conservano alcune essenze arboree ad alto fusto messe a dimora in quell’epoca”. Ma il colpo di scena era dietro l’angolo. La Soprintendenza a dicembre 2012 - fanno notare i consiglieri comunali, «smentendo se stessa ha autorizzato l’operazione edilizia che nel frattempo era stata chiesta. Non solo.Il Comune di Mira, vista la decisione della Soprintendenza, il 17 dicembre 2013 con la dirigente Marina Pacchiani ha rilasciato il permesso a costruire nonostante forti dubbi, che richiedevano chiarimenti».

«È arrivata poi la sospensiva», dice Barberini, «in seguito al ricorso della famiglia Pasqualetto con la costruzione delle palazzine. Il Tar si è però espresso il 27 febbraio a favore dell’operazione edilizia e quindi i lavori sarebbero potuti riprendere se non fosse stato fatto ulteriore ricorso al Consiglio di Stato che ha accordato la sospensiva».

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