«Opera necessaria per l’acqua potabile»
CHIOGGIA. «Un’opera di rilevanza strategica assoluta che farà diventare città quello che oggi è frazione». Il sindaco Giuseppe Casson, che ha ereditato il progetto per lo sbarramento salino dalle precedenti giunte, lo difende senza remore. La progettazione è partita nel 2003, dopo l’emergenza acqua salina che ha costretto per 38 giorni all’uso delle autobotti, su iniziativa del Ministero dell’agricoltura che ha stanziato 16.791.000 euro per lo sbarramento. In un secondo momentoil Comune ha pensato di trasformar lo in un ponte, per creare un collegamento diretto tra le spiagge di Sottomarina e Isola Verde.
«Finalmente si va a concretizzare un’opera pubblica di estrema importanza per la città», ricorda l’ex assessore ai lavori pubblici, Gian Paolo Convento, tra i più accesi sostenitori, «in particolare per la parte del territorio a sud, nell’asse Brenta- Adige. La viabilità consentirà di evitare la Romea e di creare un secondo accesso alla città». Il sindaco lascia la porta aperta al dialogo con i ricorrenti, ma non indietreggia nel sostegno al progetto. «È un’opera indispensabile», spiega, «per il cuneo salino, ma anche per creare un tutt’uno tra Chioggia e le frazioni a sud. Capiamo le apprensioni degli imprenditori, con cui ci siamo incontrati più volte e lo faremo ancora se necessario, ma l’iter è ormai in uno stato molto avanzato, impossibile da fermare e su cui il Comune ha un ruolo marginale. Ci siamo però preoccupati di segnalare a tutti gli enti coinvolti, per iscritto, di tener conto dei problemi di navigabilità nella progettazione riducendo al minimo i disagi. L’opera è stata sottoposta alla Valutazione di impatto ambientale senza problemi». (e.b.a.)
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