Onde pericolose, pietre d’Istria sbrecciate e motoscafi senza controllo in Laguna
Con la Mostra del Cinema a Venezia
è aumentato il traffico lungo i canali e per l’aeroporto. Protestano gli utenti dei vaporetti, ma anche i piloti dell’Actv sono contro questa deregulation
VENEZIA. C’è la Mostra del Cinema. I divi e i giornalisti vanno su e giù dall’aeroporto di Tessera e da San Marco verso il Lido. I vigili sono impegnati, le forze dell’ordine anche. E i motoscafi senza controlli trasformano la laguna in una pista di motonautica.
Onde alte, velocità assurde. Punti critici, i soliti. Alle Fondamente Nuove il primo settembre tre taxi a velocità sostenuta, in planata. Onde che fanno sbattere il motoscafo Actv al pontile. Proteste dei passeggeri e del pilota. Alla Certosa la curva verso Sant’Elena e il Lido è diventata pericolosa anche per i vaporetti. Onde incrociate, nessuno rispetta non solo i limiti ma nemmeno le altre imbarcazioni.
Situazione che peggiora ogni giorno. Andare a remi è proibitivo. Anche andare in barchetta a motore. I campioni della Storica scelgono orari verso l’alba e luoghi lontani per provare a allenarsi senza rischiare la pelle. Le rive delle Fondamente Nuove mostrano i segni del degrado dovuto alle onde. Da quella vicina al Pronto soccorso si è staccato un masso in pietra d’Istria.
E il numero dei motoscafi è in continuo aumento. Ai taxi fascia gialla si aggiungono i noleggi fascia verde. Poi i motoscafi con targa P, Lv, Rv. Poi i Gran Turismo. I mezzi Actv, quelli di Alilaguna. E barconi in ferro sempre più grandi, che entrano nei piccoli rii con rumori assordanti, escono in retromarcia provocando danni e buchi sotto le fondamenta delle case e spostando il fango e la sabbia.
Che si fa? Le promesse sono tante e anche i progetti sono molti. Ma, in pratica, i controlli in acqua non si fanno e quelli con le telecamere nemmeno. C’è la nuova centrale del Tronchetto, ma si attendono le validazioni. C’è la nuova Autorità della laguna, che dovrebbe assumere le competenze sulle acque. Ma non è mai stata avviata. Intanto tutti corrono e i controlli non si vedono.
La salvaguardia della laguna e delle rive di Venezia – per cui lo Stato ha speso miliardi di euro – è un concetto che sembra appartenere al passato. “Business is business”. —
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