Onde, dragon boat e jole affondati

Diciotto bambini finiscono in acqua per il moto ondoso alle Zattere
Due barche in acqua. Una affondata dalle onde alle Zattere, poco prima della partenza. L’altra salvata dagli organizzatori mentre imbarcava acqua a Sant’Elena. Qualche speronamento tra kajak e barche della voga alla veneta, un malore, risolto senza conseguenze. È filato quasi tutto liscio alla Vogalonga disputata ieri in laguna. Salvo il moto ondoso, sempre in agguato, con qualche motoscafo indisciplinato fischiato mentre correva a pochi metri dalle barche nonostante le ordinanze di divieto. E il moto ondoso alla Giudecca, cominciato di prima mattina. «Una gara di taxi, un’offesa il giorno della Vogalonga», aveva segnalato in mattinata Tommaso Cacciari.

Onde di operatori turistici impazienti, che mal sopportano la sospensione della circolazione a motore. Limitata peraltro nell’area del bacino San Marco soltanto a un’ora prima e durante la partenza delle barche. In canale della Giudecca mare forza sette. Onde alte che hanno rovesciato un dragon boat con 18 bambini a bordo, tutti di età compresa otto e i dodici anni. «Il moto ondoso era terribile», denuncia Stefano Marcolla, presente al momento del naufragio, che ha dato una mano a tirar su i bambini dall’acqua e a issare a riva l’imbarcazione, «situazione di vero pericolo. Le barche che li hanno rovesciati non si sono nemmeno fermate». Moto ondoso in agguato anche a Sant’Elena, diventata area di pericoloso passaggio anche sulla curva della darsena, in canale delle Navi. Una jole che si era un po’ attardata in partenza è stata rovesciata dalle onde di un taxi che nel frattempo aveva ripreso a circolare.
(a.v.)

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