“Onda zero” in Bacino tutti temono i controlli

Partita la campagna anti moto ondoso di Comune, Capitaneria, forze dell’ordine Limiti all’improvviso rispettati, ma i mezzi Actv potrebbero restare “intrappolati” 
VENEZIA. Canal Grande liscio come l’olio, bacino di San Marco appena increspato: taxi, mototopi, battelli Actv, tutti nei limiti di velocità. Tranne che sull’asse tra le Fondamenta Nuove e l’aeroporto, dove il moto ondoso è restato molto alto. È il risultato del primo giorno dell’annunciata straordinaria campagna di controlli “Onda zero”, lanciata dal Comune e della Prefettura, d’intesa con Capitaneria di Porto e forze dell’ordine, per un controllo straordinario del traffico acqueo in città e in laguna fino al 15 settembre e - dunque - passata anche la sarabanda trafficatissima della Mostra del Cinema.


Ieri, come previsto, è bastato l’annuncio dei controlli per placare gli eccessi quotidiani che trasformano normalmente il Canal Grande e soprattutto il Bacino di San Marco in una trafficatissima arteria schiaffeggiata dal moto ondoso. O, meglio, il traffico c’è sempre, ma molto più lento. Durerà? Anche perché, così come è impostata, l’applicazione rigorosa di limiti e regolamenti può - paradossalmente - determinare anche disservizi. I mezzi pubblici Actv» come spiega il segretario regionale Cisl, Marino Deterlizzi «si trovano nella «singolare condizione di essere autorizzati a procedere a 11 km/h, ma con il divieto - dopo l’incidente di Rialto - di superare le altre imbarcazioni, come i taxi, che devono invece rispettare i 7 km/h. Così siamo costretti a stare in coda e potrebbero esserci rallentamenti e ritardi». Da tempo i sindacati e i portavoce dei piloti chiedono che sia riconosciuto ai trasporti una regolamentazione specifica, che ne riconosca la funzione pubblica (in caso di nebbia, ad esempio).


In attesa di verificare cosa accadrà con il fine settimana, il via vai verso le spiagge, il maggior afflusso di turisti e, quindi, anche di gran turismo e traffico acqueo, intanto il primo giorno di controlli ha portato ad un rallentamento generale. Tranne, appunto, in laguna verso l’aeroporto Marco Polo.


«È parso anche a me che il Bacino sia stato più tranquillo», commenta il gondoliere Marco Zanon, «ma non mi faccio illusioni perché sono abituato alle promesse senza seguito: anche l’anno scorso doveva essere quello delle postazioni fisse e della lotta senza tregua al moto ondoso. Vedremo con la Mostra del cinema. Certo la situazione è diventata pesantissima: nei giorni scorsi davanti a San Marco c’erano così tante onde che ho perso l’equilibrio in gondola e mi sono fatto male alla tibia. L’altra settimana ho perso un lavoro perché i clienti hanno preso paura e si sono rifiutati di partire». «I controlli saranno serrati», commenta l’assessore alla Pubblica sicurezza, Giorgio D’Este, «e su tutta la laguna, perché il protocollo impegna Comune, Capitaneria, forze dell’ordine, ognuno sulle acque di sua competenza». Dieci i telelaser attivi.


Roberta De Rossi


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