Oncologia: premio internazionale al ricercatore veneziano Gion

Premio Internazionale per la Prevenzione dei Tumori al ricercatore degli ospedali di Veneiza e Mestre: «Sono un ostinato, amo il mio lavoro in corsia»

VENEZIA. Massimo Gion, ricercatore e direttore del Dipartimento di patologia clinica e del Centro regionale biomarcatori degli ospedali di Venezia e Mestre, è stato insignito del Premio Internazionale per la Prevenzione dei Tumori istituito dalla Lilt (Lega Italiana per la lotta al Tumore) e assegnato da una commissione formata dai più autorevoli oncologi italiani. «Si è dedicato per oltre 30 anni allo studio dei marcatori in oncologia, contribuendo significativamente al buon uso degli stessi nella prevenzione, nella diagnosi e nella cura dei tumori», la motivazione del riconoscimento. Ma cosa sono i marcatori biologici di tumore? «Rappresentano la nuova frontiera dell’oncologia», replica lo scienziato veneziano «ogni giorno vengono studiate nuove molecole che vengono considerate potenzialmente utili per la diagnosi della cura dei tumori. Su 500/600 scoperte, soltanto una è utile: noi la valutiamo, poi trasformiamo il prototipo in qualcosa di utilizzabile e affidabile per la cura delle persone. Questo premio mi ha colto di sorpresa, è importante, al di là della mia persona, perché riconosce la serietà del nostro lavoro e ci dà coraggio per continuare a svolgerlo».

Gion si definisce «Un ostinato, uno che è sempre rimasto a lavorare in ospedale dove ha trovato spazio per collaudare la ricerca pura, di base, utile alle persone». Intorno a lui, un gruppo di ricercatori: «Una persona sola non esiste, siamo una decina, tutti motivati. Inoltre, nel laboratorio delle sedi di Venezia e Mestre dell’Azienda ospedaliera lavorano un centinaio di persone». Il ricercatore evidenzia che la sua attività si svolge «non in un’accademia», ma in ospedale: «Privilegiamo un lavoro in rete mettendo a disposizione il nostro modus operandi». E rievoca i primi passi: «Tutto è iniziato nel 1979, la ricerca prese corpo nel 1982, eravamo nel sottoscala del reparto Gaggia con le attrezzature smesse dal professor Avogaro, un grandissimo ricercatore, il mio ispiratore. Non abbandonerò Venezia, l’Azienda e la Regione ci spingono avanti: verso di noi hanno occhi e orecchie attenti».

Una storia ancora tutta da raccontare quella del dottor Gion e dell’equipe veneziana: per primi, in Europa, hanno proposto i dosatori ormonali per il cancro al seno. «Uno straordinario scienziato che inorgoglisce la sanità veneta», il plauso del governatore Luca Zaia; «Un uomo e uno scienziato dalle rare caratteristiche», fa eco l’assessore alla sanità Luca Coletto «ho avuto modo di conoscerlo, non si fermerà mai».

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