Omicidio stradale, scarcerato il giovane

Eraclea, Alberto Cian aveva investito e ucciso un anziano. Il giudice ha disposto l’obbligo di dimora nella casa di famiglia
ERACLEA. Dopo due giorni di cella è tornato a casa e ha abbracciato i suoi genitori Alberto Cian, il 18enne che martedì all’alba ha investito e ucciso – allontanandosi senza prestare soccorso – un ciclista, il 75enne Egon Kase, turista sloveno con la passione per la bicicletta, noto a livello internazionale per la lunga attività di fotografo di sport. Il ragazzo, consegnato ai carabinieri dai suoi stessi genitori, è stato rimesso ieri in libertà dal Gip di Venezia, Davide Calabria, per il quale non sussisterebbero i motivi (la reiterazione del reato il pericolo di fuga), per la custodia cautelare. Il fermo, quindi, non è stato confermato e il giudice ha disposto il solo obbligo di dimora nella casa di famiglia. Al termine dell’interrogatorio, avvenuto nel carcere di Venezia, Cian ha potuto riabbracciare la famiglia. È tornato a casa, ma resta comunque indagato per omicidio stradale, guida in stato di alterazione psicofisica e omissione di soccorso. «Non sappiamo niente, non conosciamo la decisione...», aveva detto al telefono, nel primo pomeriggio, il papà del giovane, probabilmente per non svelare che il figlio era già sulla via di casa. Ora il ragazzo dovrà far fronte alle conseguenze giudiziarie di quella notte spericolata in automobile, tra i fumi dell’alcol, che l’ha portato a investire e a uccidere il 75enne, Egon Kase. Il fotografo si trovava in vacanza in un campeggio del litorale veneziano; uno dei suoi figli ha commentato la tragedia parlando di «un attimo di stupidità e arroganza che ha distrutto due famiglie» . I risultati delle analisi del sangue cui Cian è stato sottoposto dopo il fermo hanno confermato che il giovane non avrebbe dovuto trovarsi alla guida: il tasso alcolico era pari a 1, 50 (per un neopatentato deve essere zero), e sarebbero state trovate anche tracce di cannabinoidi, a conferma di una serata di eccessi con gli amici


All’alba di martedì l’incidente è avvenuto sul ponte di Revedoli, sul rettilineo di via Colombo. Sia Cian che Egon si stavano spostando in direzione di Eraclea Paese. Mancavano pochi minuti alle 6 del mattino: Cian stava tornando a casa dopo una serata trascorsa con gli amici mentre il ciclista era uscito per andare a fare un giro in bicicletta. Sul ponte, sopra il canale, l’auto ha travolto il turista sloveno. Il diciottenne, tornato a casa, ha raccontato ai genitori di avere forato ma questi, non credendogli, hanno fatto la strada a ritroso scoprendo quel che era successo e consegnando il figlio ai carabinieri.


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