Omicidio Isabella: perquisito l’armadietto del maresciallo

PADOVA. Gli agenti della Squadra Mobile di Padova hanno perquisito ieri mattina, al secondo piano del Comando provinciale dei carabineri, l’armadietto in uso al maresciallo Giuseppe Verde, sottufficiale con incarichi nell’aliquota operativa della Compagnia dei carabinieri di Padova, trasferito in via provvisoria negli uffici della Legione con il deflagrare del giallo sull’uccisione di Isabella Noventa. Verde è tirato in ballo come ex compagno di Debora Sorgato, sospettata di omicidio volontario premeditato e occultamento di cadavere con il fratello Freddy e l’amica Manuela Cacco per l’assassinio di Isabella Noventa. Nonostante la perquisizione di ieri, il maresciallo resta solo una persona informata sui fatti: non è indagato. Pare che i poliziotti abbiano trovato delle carte attinenti al rapporto di coppia con Debora.
Una perquisizione che arriva dopo più di 50 giorni da quell’8 marzo in cui dall’abitazione dello stesso Verde, in via Vigonovese 200, spuntarono da un armadio prima 10 mila euro in contanti per arrivare poi, sommando il denaro contenuto in un sacco di nylon, a un totale di 124 mila euro. Lì vicino c’erano anche due pistole: una Beretta calibro 7.65 con il colpo in canna e 71 proiettili e una Astra di fabbricazione spagnola calibro 9x21 con 51 proiettili. Tutto materiale attribuito a Debora Sorgato, indagata per riciclaggio e detenzione illecita di armi.
Forse gli inquirenti non avevano inizialmente intenzione di perquisire l’armadietto di Verde, altrimenti perché non farlo subito? Mercoledì intanto il programma televisivo “Chi l’ha visto?” si è occupato del caso di Isabella, tornando a parlare delle dichiarazioni di Debora, di come sono cambiate dalle sommarie informazioni all’interrogatorio, passando ad analizzare poi quelle del compagno Verde che aveva raccontato di come Debora aveva iniziato a lavorare di più la sera dopo il 15 gennaio. Forse, ma è solo un’ipotesi, è emerso un particolare che ha indotto a passare all’azione, non lasciando nulla di intentato.
Inutile dire che alla polizia potrebbe essere giunta una informazione, nelle ultime ore, che l’ha spinta a compiere ulteriori verifiche sul carabiniere. Nel frattempo la Procura è intenzionata a scandagliare il lago ai piedi del ponte Darwin in zona San Lazzaro a Padova dove una lettera anonima, ma considerata attendibile, arrivata in studio dall’avvocato Gianmario Balduin (che assiste la famiglia di Isabella) segnala che in quel lago potrebbe essere celato il corpo della segretaria. Le ricerche potrebbero partire già la settimana prossima. In Procura però ci sono perplessità: il lago è difficilmente accessibile e inoltre molti avrebbero potuto vedere Freddy mentre scaricava il cadavere.
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