Omicidio Isabella, chiesto l'ergastolo per Freddy e Debora

PADOVA. È arrivata la resa dei conti per il delitto di Isabella Noventa: ergastolo per entrambi i fratelli Sorgato, Freddy e Debora. E 16 anni e 8 mesi di carcere, con il riconoscimento della collaborazione, per l’amica tabaccaia di Camponogara, Manuela Cacco.
Sono le richieste di condanna a carico dei tre imputati formulate dal pubblico ministero padovano, Giorgio Falcone al termine di una requisitoria durata tre udienze per un totale di 17 ore davanti al gup Tecla Cesaro.
Hanno ascoltato con il volto immobile i tre affiancati dai difensori: Freddy, 47 anni, seduto in prima fila (avvocati Giuseppe Pavan e Massimo Malipiero); dietro di lui Manuela Cacco, 54 anni, (avvocato Alessandro Menegazzo) e in terza fila Debora, 45 anni (avvocati Roberto Morachiello e Luca Motta). Appena un sospiro di sollievo è trapelato dall’espressione della veneziana che è stata “graziata” alla pubblica accusa per la collaborazione fornita agli investigatori, indispensabile per smascherare il diabolico duo formato dai fratelli Sorgato.
E, in particolare, il ruolo di omicida ricoperto da Debora, una vera e propria “mantide”. Secondo il pm nemmeno con il giudizio abbreviato (rito alternativo che per legge impone al giudice di scontare la pena di un terzo), i Sorgato meritano di evitare il “fine pena mai”. Come è possibile? Le accuse che hanno portato i tre sul banco degli imputati sono di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e di soppressione di cadavere (Cacco anche di stalking nei confronti di Isabella e di simulazione di reato).
Per il delitto premeditato è stato chiesto l'ergastolo (alla Cacco non è stato attribuito un ruolo preminente). La soppressione di cadavere è punita fino a 7 anni, ma non può esistere una sanzione superiore al “fine pena mai” nel nostro ordinamento giuridico. Di conseguenza per la soppressione del cadavere ai Sorgato e' stata applicata la sanzione dell’isolamento diurno e notturno di 8 mesi, sulla quale si calcola lo sconto di pena. Così è rimasto inalterato l’ergastolo per i fratelli Sorgato.
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