Omicidio in stazione, pena di quasi 6 anni
Omicidio preterintenzionale. Questa l’accusa per la quale il giudice dell’udienza preliminare Andrea Comez ha condannato il 37enne portabagagli bengalese Hussain Musharraif a cinque anni e dieci mesi di reclusione. L’extracomunitario, il 22 novembre 2014 aveva accoltellato e ucciso sul piazzale della Stazione ferroviaria il 29enne cittadino italiano di origine tunisine senza fissa dimora Semir Gaouem. Il suo difensore, l’avvocato Alberto Bianchi, si era battuto per l’assoluzione, sostenendo che aveva agito per legittima difesa, mentre il pubblico ministero Stefano Ancilotto aveva chiesto una condanna a sei anni di reclusione. Hussain è da qualche mese agli arresti domiciliari e vi resterà continuando a scontare la pena.
Il rappresentante dell’accusa aveva spiegato che il portabagagli non voleva uccidere il giovane e che si trattava di omicidio preterintenzionale. Inizialmente, l'accusa era più pesante, omicidio volontario, visto che il 29enne era deceduto a causa di una coltellata al petto. Il bengalese si sarebbe difeso dall'aggressione di Gaouem e per farlo aveva estratto il coltello con la lama di 10 centimetri che teneva con sè, quindi aveva colpito, secondo il difensore addirittura alla cieca, senza vedere dove. I fatti erano accaduti sul piazzale della stazione ferroviarie, dove solitamente i portabagagli attendono i passeggeri che scendono dai treni o dai vaporetti. Tutto sarebbe nato perché l'italiano senza casa avrebbe chiesto al bengalese del denaro. Forse per andare a bere. Alla risposta negativa sono volati gli insulti da una parte e dall'altra. . Il giovane era un senzatetto, ex camionista. Era appena rientrato dalla mensa della Caritas, barcollante, forse ubriaco. Quando ha visto sulla scalinata Hussain, con cui a quanto pare aveva avuto qualche screzio anche nei giorni precedenti.
Chi conosce il bengalese lo ha descritto come persona mite, oltre ad essere un gran lavoratore. I due avevano iniziato a discutere e mentre il porter si stava allontanando l'altro lo aveva inseguito e lo aveva aggredito alle spalle colpendolo. I due avevano continuato la colluttazione fino a quando, stando a quanto ha poi ricostruito la Polizia, il bengalese avrebbe estratto un coltello a serramanico e aveva tirato un colpo solo al petto: Gaouem era crollato a terra, si era rialzato, era riuscito a fare due passi, per poi crollare nuovamente davanti all'ingresso della stazione. Il tutto, stando alla ricostruzione degli investigatori che hanno esaminato le immagini delle telecamere esterne, nella completa indifferenza della gente. Musharraif era poi scappato.
Giorgio Cecchetti
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